Pànc Fest: punk (con la k) ma non solo sabato 29 agosto a Drena

di Fabio De Santi

Nove band, di cui una bella selezione di formazioni trentine, per esplorare le mille sfumature del punk, dal ’77 al terzo millennio, ma senza rinunciare a guardare ad altri generi sonori dal math rock al doom. Questi gli ingredienti della quarta edizione della Pànc Fest che si svolgerà sabato 29 agosto al parco delle feste di Drena con una ricetta che quest’anno spiegano i ragazzi che si sono impegnati per organizzare l’evento.

"Oltre a ricalcare le gloriose orme delle edizioni precedenti, da una parte offrirà un numero maggiore di band da godere dall’altra alza il livello della proposta con una band headliner che sta facendo parlare di sé al di fuori dei circuiti stretti del punk italiano come i Diplomatics".

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"530896","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]

Se i Diplomatics sono la ciliegina sulla tortona punk rock il menù della giornata è appunto ben variegato con gli amplificatori accesi alle 18 con i The Clerks formazione perginese che suona un punk rock anni 90, quello legato alla lezione di Screeching Weasel e Riverdales, ma anche quello di Social Distorsion e Bad Religion.

A seguire i Napstasia, death metal doom made in Mori, The Ome Brothers, band di Arco che suona un trascinante garage punk e Side C un terzetto strumentale che mescola senza pudore punk, Black Sabbath e più in generale stoner. I ritmi sono spigolosi e nella maggior parte dei casi tirati. Ancora suoni trentini con il math punk targato Le mosche di Miyagi e Bernie Lomax band di Trento suonano un grintoso hard punk.

On stage poi gli Shitty Life gruppo parmigiano composto da facce note della scena punk e garage della città emiliana. Arrivano da Bergamo invece gli Hakan una creatura nata dalla proficua collaborazione Carminati/fratelli Facheris che vengono gustosamente definiti come i Battisti/Mogol del garage rock / punk rock italico.

Gran finale, intorno alla mezzanotte, con il punk ’77 dei Diplomatics nel segno di un sound tra la primissima ed embrionale scena punk newyorkese degli anni ’70 (Television, Ramones e Dictators per capirci) e i mostri del rock come Rolling Stones e Who, ma con un pizzico di punk settantasettino in più e una spruzzatina di soul.

comments powered by Disqus