Punti nascita, giunta Rossi incapace di decidere

di Luisa Maria Patruno

Il problema non sono l'assessora Donata Borgonovo Re e i suoi annunci "allarmistici" e non concordati sulla chiusura dei punti nascita di Tione e Cavalese. Questo semmai è il segnale di una patologia di cui soffre la giunta di Ugo Rossi. Ci si può anche nascondere, infatti, dietro un dito e dire che, revocate le deleghe all'attuale assessora alla salute, poi la giunta Rossi navigherà a vele spiegate nella massima coesione e saprà assumere quelle scelte che per incapacità di decidere ha rinviato per un anno e mezzo.

Ma la realtà è che la questione dei punti nascita in Trentino, a differenza di quanto fatto dalla giunta Kompatscher, che ha sfidato e anche pagato l'impopolarità di una scelta che riteneva corretta, resta irrisolta. E così altri temi "scomodi" su cui fino ad ora il governatore Rossi ha preferito temporeggiare. E quando le decisioni si rinviano per troppo tempo, si mostra tutta la propria debolezza e va a finire che le prendono altri per noi.

È quello che sta accadendo sui punti nascita. A decidere la linea politica non è la coalizione di centrosinistra autonomista, che è divisa e balbettante, ma sono le minoranze consiliari che si fanno paladini del presunto interesse dei territori a mantenere aperti punti nascita, che tutti sanno non potranno mai garantire la stessa sicurezza per mamma e bambino dei centri più attrezzati, ma questo è un dettaglio che sembra importare assai poco.

Il punto è: il centrosinistra autonomista e la giunta Rossi sono capaci di dirci oggi (con o senza Borgonovo Re) cosa vogliono fare dei punti nascita? L'Upt i punti nascita non li vuole chiudere anche a costo di lasciarne solo il nome. Ormai ne ha fatto una bandiera. Questo è chiaro. E il Pd? Questo è il grosso buco nero. Il partito che esprime l'assessorato alla salute è stato ed è tuttora troppo concentrato nelle sue faide interne per elaborare una linea su un tema così importante. Probabilmente ce ne sono almeno quattro o cinque e variabili a seconda delle correnti e le provenienze territoriali dei protagonisti della vicenda. Morale, non ci si può aspettare molto dal Partito democratico; certo non capacità di sintesi, indirizzo e prospettiva. Per quanto riguarda il Patt, le decisioni di giunta le prende solo il governatore Ugo Rossi, che da assessore alla salute si guardò bene (con Dellai presidente) dall'affrontare il tema punti nascita, e che fino ad ora, al di là dei proclami sulla svolta, il coraggio e l'innovazione, si è mostrato sempre molto sensibile al consenso immediato quindi alle raccolte di firme e alle proteste su ogni questione. E ha spesso usato la tecnica del rinvio. Forse ora riuscirà a sorprenderci per la determinazione, confermando la chiusura dei punti nascita e sfidando la crisi di giunta con l'Upt. Ma questa appare come la soluzione più improbabile. 

Più facile sarà assistere a un tirare a campare, con questa coalizione sbrindellata. Fin che dura.

comments powered by Disqus