Ncd in un vicolo cieco

Le dimissioni di Lupi e il Ncd che ha bisogno di Renzi

di Paolo Micheletto

«Resteremo al governo per continuare a poter fare e vincere le battaglie in cui crediamo». Angelino Alfano stoppa i malumori nati all’interno del Nuovo centrodestra dopo le dimissioni «forzate» di Maurizio Lupi da ministro delle Infrastrutture e risponde alla capogruppo alla Camera Nunzia De Girolamo, arrivata ad ipotizzare un «appoggio esterno all’esecutivo» per reagire «alla arroganza insopportabile di Renzi».


La bufera per le dimissioni di Lupi dalla guida del dicastero delle Infrastrutture non si è ancora placata nel partito, al cui interno c’è chi non ha gradito «il silenzio da Ponzio Pilato» di Matteo Renzi e rinfaccia ad Alfano di essere stato troppo accondiscendente nei confronti del premier. Malumori alimentati dal sospetto che il presidente del Consiglio voglia sostituire Lupi con «uno dei suoi» mentre nulla dice sui «sottosegretari indagati del Pd rimasti al loro posto». La convention dei giovani del partito, organizzata a Rivisondoli, in Abruzzo, ed alla quale prendono parte tutti i big del partito, diventa quindi lo scenario dello scontro tra le diverse anime centriste. Ad aprire il dibattito è la De Girolamo che avanza la richiesta di «un’assemblea generale di Alleanza Popolare per capire dove sta andando il partito» e per «dire no al renzismo». La sala applaude. Il capogruppo al Senato Renato Schifani è il primo a rispondere: «Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto finora - dice -. Dobbiamo anche dire dei no a Renzi ma non in una logica di sfascio».


Ncd si trova in un vicolo cieco. Ha bisogno del governo Renzi come l’ossigeno, perché i posti da ministro danno visibilità. La ministra Lorenzin, che in passato è stata una berlusconiana tra le più convinte, è data addirittura ad un passo dal Partito democratico. Difficile pensare che il Nuovo centrodestra abbia un futuro, e la vicenda di Lupi di sicuro non ha aiutato.

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