Abitudini alimentari e... pensieri in libertà!

Abitudini alimentari e... pensieri in libertà!

di Maurizia Scaletti

Pasta o riso? Legumi o carne? Dieta mediterranea o proteica? Qualunque sia il vostro pensiero, sono domande e tematiche che ci vengono presentate ogni giorno, con ogni mezzo, in ogni modo. Siamo sottoposti ad un continuo interrogatorio stile «Pulp fiction» sulle nostre abitudini alimentari e inondati da consigli su quello che dovremmo e non dovremmo mangiare.

Eppure, nonostante tutto questo, recenti ricerche dicono che in Italia il 34,2% delle persone è in sovrappeso, il 9,8% è obeso, e nel problema è coinvolto 1 bambino su 3 tra i 6 e 11 anni. Ci stanno dicendo con linguaggio statistico (come se fosse arabo per chi come me non va d’accordo coi numeri) che una buona percentuale di noi ha pessime abitudini alimentari, che influiscono negativamente sulla salute e sulle aspettative di vita. Cosa ci serve ancora per capire che siamo quel che mangiamo? Quante volte devono ancora dircelo prima di riuscire a far entrare nel nostro cervello il rischio che corriamo mangiando in modo scorretto?

Il problema sta proprio qui: «far entrare nel nostro cervello», o meglio far ascoltare al nostro cervello ciò che non vuol sentirsi dire. Tutto ciò che ci viene detto, spiegato, dimostrato con statistiche, numeri e percentuali, viene registrato dalla parte razionale del nostro cervello, viene messo da parte e non considerato; inoltre la nostra parte razionale non ha alcun potere sui nostri comportamenti abitudinari. Questi ultimi vengono gestiti dalla parte irrazionale del nostro cervello, la parte inconscia, che non comunica tramite numeri, spiegazioni, percentuali e ragionamenti carichi di buon senso.

Come comunicare dunque con il nostro inconscio? L’inconscio parla il linguaggio delle emozioni e dei sensi, dobbiamo imparare un nuovo modo di comunicare con noi stessi per cambiare le nostre abitudini alimentari e garantirci una salute migliore. Il canale tramite cui passa questo tipo di comunicazione è il sistema nervoso che crede a ciò che immaginiamo intensamente; per far sì che al messaggio razionale venga dato un significato dobbiamo percepirlo e renderlo vero per il nostro sistema nervoso.  Iniziamo con semplici passi: parliamo al passato delle abitudini di cui ci vogliamo liberare (es. «mi succedeva spesso di mangiare una confezione intera di cioccolatini senza accorgermene!»), parliamo al presente dei nuovi comportamenti che intendiamo fare nostri (es. «ora riesco a limitare la mia voglia di cioccolatini quando mi rendo conto che sto esagerando!»); decidiamo di cambiare poco per volta: i must «da domani non mangio più cioccolata!» sono passati di moda da tempo (e soprattutto non funzionano!); proviamo a mettere in dubbio le relazioni causa effetto di cui siamo convinti (es. «mangio perché sono stressata!»), rovesciamo queste convinzioni e lasciamo esplodere la fantasia: uno, due, tre, via… pensieri in libertà!

Sarete increduli rispetto a quello che scoprirete di voi!

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