Il profumo del pane

Il profumo del pane

di Francesca Baraldi

Si dice «buono come il pane» perché non c’è al mondo pane che non sia buono, che non costituisca nutrimento per chi lo mangia. In molte  culture «spezzare il pane» con l’ospite conteneva un profondo significato di amicizia e di pace, e nella pratica cristiana raggiunge l’apice del rapporto con il Cristo. Il profumo del pane ravviva i miei ricordi: il pane morbido e caldo appena sfornato in un vicolo del mercato di Marrakech, il pane toscano senza sale tagliato a fetta spessa, ricoperto di marmellata e intinto alla mattina nel latte, il pane raffermo tagliato a pezzi per preparare la panada, piatto da semi-digiuno  per il pranzo della vigilia di Natale…

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La parola pane attiva i nostri sensi: la vista con il suo colore dorato, l’olfatto col suo profumo inconfondibile, il tatto con la sua crosta ruvida o liscia, l’udito con la sua croccantezza e, ovviamente, il gusto con il suo sapore appagante.  Il pane è un alimento che si trova alla base dell’alimentazione di tutte le civiltà, in virtù delle sue caratteristiche nutritive, sin dalla preistoria: già nel paleolitico i chicchi dei cereali venivano macinati tra due pietre e mescolati con acqua per ottenere una poltiglia nutriente. La storia del pane si evolve passando dai greci che arricchirono l’impasto con olive, latte, olio ed erbe aromatiche e i romani che dettero inizio, attraverso l’istituzione di forni pubblici,  alla produzione del pane artigianale, fino ad arrivare ai giorni nostri, con più di 200 tipi di pane solo in Italia: la coppia ferrarese, la piadina romagnola, la biova piemontese, la spaccata trentina, la michetta milanese, la ciriola romana, le mantovane, la piadina romagnola, il pane carasau sardo … 

Da un punto di vista nutrizionale, il pane è fonte di carboidrati. Contiene anche una discreta quantità di proteine vegetali e, se non vengono aggiunti altri ingredienti come olio, strutto, burro e latte, il pane ha pochi grassi. A seconda del tipo di farina usata, il pane fornisce fibra, vitamine del gruppo B, fosforo, potassio e magnesio. Meno raffinata è la farina usata, più il pane è ricco di questi nutrienti, in quanto le vitamine, i minerali e le fibre si concentrano principalmente nella crusca, che viene eliminata per la produzione delle farine bianche.

In una dieta equilibrata, in cui le calorie giornaliere devono provenire per il 50-55% da carboidrati complessi, il pane è un alimento fondamentale, alla base della piramide alimentare.
Tuttavia, in molte diete di moda o «fai da te» il pane, insieme alla pasta, è il primo alimento ad essere eliminato per una sorta di errato pregiudizio, per cui i carboidrati fanno ingrassare. Il diffondersi dell’obesità non è dovuto solo ad un maggior consumo di pasta e pane, ma a numerosi fattori sociali che portano l’uomo  e i bambini, a muoversi poco ed  a mangiare cibi troppo ricchi di calorie e grassi. Quando qualcuno decide di mettersi a dieta, o quando intende controllare il proprio peso non è necessario  che elimini il pane, ma deve fare attenzione, oltre che alla quantità, anche alla qualità del pane che consuma e soprattutto al companatico.

Le nostre nonne a merenda ci preparavano una fetta di pane, magari del giorno prima, spalmata di burro o di marmellata fatta in casa: cosa c’è di più buono e salutare?

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