Lancio una sfida: cambiamo prospettiva!

Lancio una sfida: cambiamo prospettiva!

di Maurizia Scaletti

Avete mai pensato all’etimologia della parola alimentazione? L’ho cercata e mi sono dovuta accontentare della derivazione del termine «alimento» (dal latino alimentum che deriva da alĕre, cioè «nutrire») e non ne sono rimasta soddisfatta!

Devo dire che le derivazione latine hanno spesso creato questa mia reazione, con grande frustrazione del prof. di latino del liceo! D’accordo che la parola significhi far crescere, nutrire; facciamo un passo avanti, proviamo a mettere da parte questo ovvio significato e guardiamo a questo termine con occhi diversi: utilizzate il pensiero laterale (per approfondimenti consiglio «Creatività e pensiero laterale: Manuale di pratica della fantasia», di Edward De Bono), scoprite una nuova prospettiva; prendete delle lettere di legno per bambini (se non avete bambini scrivete le lettere che compongono la parola, in grande su cartoncino), e provate a scomporre e ricomporre le lettere in modi diversi. Avete mai guardato bene la parola «alimentazione»? Cambiate prospettiva, provate a guardarla così: AliMentAzione. Non è semplicemente meravigliosa!? Ora datele il significato che volete, per me è l’azione che mette le ali alla mente, e per questo merita tutta la nostra attenzione.
Cerco in google «etimologia fantasiosa» e viene fuori che esiste una «paretimologia») e un gruppo su google che discute proprio di questo. Allora forse potremmo davvero sviluppare i nostri processi mentali in questo senso e produrre qualcosa di veramente nuovo e divertente!

Provate questo esercizio con altre parole e scoprirete un mondo che sta nella vostra mente, che per fortuna trova l’energia per crearlo grazie a quell’azione che le mette le ali. Certo, a seconda di come mangiamo generiamo un tipo di energia diverso, più o meno produttivo, quindi attenti! Non c’è un giusto ed uno sbagliato a priori in ciò che mangiamo, ci sono scelte consapevoli che ci permettono di mangiare ciò di cui la nostra mente (e il nostro corpo) ha/hanno bisogno in quel momento, oppure ciò di cui abbiamo voglia punto e basta (scelta egoista e poco consapevole della nostra parte inconscia, che in tal modo cerca di soddisfare altri bisogni che nulla hanno a che fare con gli aspetti nutrizionali e di crescita).

Giocare con le parole è un esercizio utile a cambiare prospettiva sulle cose che ci circondano, perché tutti i nostri pensieri, per esistere nel mondo esterno a noi, devono necessariamente essere trasformati in parole, altrimenti rimangono nella nostra mente, esistono lì ma non esistono altrove. Le parole quindi acquisiscono una rilevanza fondamentale nella nostra vita, perché creano il mondo immateriale che ci sta attorno e in cui ci immergiamo: alimentano le opinioni, le idee, i giudizi, le prospettive e addirittura creano realtà che non esistono (pensate ai pettegolezzi!) ma che a furia di essere ripetute e commentate finiscono per influenzare la nostra vita come se esistessero davvero!
Siamo poi così sicuri che la realtà sia quella che vediamo, sentiamo, agiamo?

Lancio una sfida: cambiamo prospettiva, sviluppiamo il pensiero laterale, giochiamo con le parole, e vediamo cosa succede!

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