Partito democratico, ecco i triumvirus

Partito democratico, ecco i triumvirus

di Lucio Gardin

Imprevedibile e inaspettato colpo di scena nell'ultima riunione del PD Trentino: erano tutti d'accordo. Tutti d'accordo sul fatto di essere in disaccordo, ma è già un passo avanti. Dopo un primo, comprensibile, smarrimento dovuto all'inconsueta condivisione di contrasto sulle vedute, la dimissionaria a sua insaputa Giulia Robol ha proposto i tanto agognati tre nomi (i triumvirus) che potrebbero gestire il partito in attesa della nuova gestione: Qui Quo e Qua. Dopo alcuni istanti di riflessione Luigi Olivieri ha fatto notare che forse sono troppo dispersivi per un partito accentratore abituato al tutto qui. A quel punto Michele Nicoletti ha rilanciato proponendo i tre porcellini, ma sempre più elettori sono vegetariani e non gradirebbero tutto quello speck e così ha suggerito di affiggere un cartello all'ingresso della sede con scritto «cedesi attività». Lucia Fronza Crepaz dall'alto della secolare militanza politica ha messo sul tavolo il senatore Giorgio Tonini, ma il tavolo non ha retto.

È quindi intervenuta Elisa-nel Paese delle Meraviglie-Filippi che ha suggerito di cercare un senatore nuovo col sistema del Senator sharing. Si tratta di una pratica che prende spunto dal car sharing: si lascia un senatore nella sala d'aspetto della stazione dei treni, o se possibile in un posto ancora più degradato tipo la biblioteca civica in via Roma a Trento, in attesa che qualcuno se lo porti a casa e magari ne lasci al suo posto un altro. La proposta ha avuto il pieno appoggio di Manica che però, essendo che le maniche sono solitamente due, una manica era favorevole e l'altra era contraria e non se n'è fatto niente.

A fine riunione la situazione era la seguente: la Robol era d'accordo con la Filippi che non era d'accordo con Scalfi mentre era però d'accordo con la Robol con cui però non era d'accordo Nicoletti che era d'accordo con la Crepaz che però non era d'accordo con Manica che invece era d'accordo con la Filippi. L'unico modo per risolvere la questione del segretario del PD Trentino (da cui pare dipendano i destini dell'umanità), è rivolgersi al mercato. La vendita di politici sottobanco è pratica semiclandestina ma diffusa: basta andare il giovedì a Trento e farsi capire con un cenno da alcuni ambulanti, loro aprono il furgone e da dietro le casse di frutta fresca ti tirano fuori dei politici, spesso ancora in buono stato. Poi, il resto, si aggiusta.

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