La monotonia soft-erotica dei testi sanremesi

Le canzoni di Sanremo? Soft-erotiche

di Paolo Ghezzi

9 dei 10 testi dei big di ieri sera sono canzoni d'amore, più o meno nel solco del melodico o della modernità pop. L'unica canzone che si «tira fuori» dalla monotonia soft-erotica, trattando il tema di una complicata identità sessuale è la furbetta ma non male scritta «Io sono una finestra» della brava Grazia Di Michele con dell'ingombrante Mauro Coruzzi, in arte Platinette: «Io non so mai chi sono eppure sono io/ anche se oltre il vetro per me non c'è mai un Dio/ ma questo qui è il mio corpo benché cangiante e strano/ di donna dentro un uomo eppure essere... umano». Non si arriva ai vertici poetici di «Princesa» di De André, ma almeno si scava in pieghe più scure.

Annalisa, Una finestra tra le stelle: «Baciarti e poi scoprire che l'ossigeno mi arriva dritto al cuore». SALA RIANIMAZIONE.

Chiara, Straordinario: «Allora saliremo sopra il cielo/ A piedi nudi mano nella mano/ Andiamo dritti fino al paradiso». ASTROSAMANTHICA.

Gianluca Grignani, Sogni infranti: «I ragni fanno i nidi sulle tue rovine come su un ramo». ARACNOFOBIA.

Alex Britti, Un attimo importante: «Le parole sono come le nuvole/ Quando ci soffia il tempo». METEOPATICO.

Malika Ayane, Adesso e qui: «Lasciarsi le mani/ Non è quello che ci spetta/ Né buone idee/ Né baci per strada». IGIENISTA.

Dear Jack, Il mondo esplode tranne noi: «Un sorriso/ Dentro a un pianto/ Ai piedi di un tramonto». CREPUSCOLARE.

Lara Fabian, Voce: «Io canto, il potere profondo che/ la serenità racchiude in sé, racchiude in sé...». SEDATIVO.

Nek, Fatti avanti amore: «Abbiamo bocche/ per dare baci/ o meglio dire/ per assaggiarci». ANTROPOFAGO.

Grazia Di Michele-Mauro Coruzzi, Io sono una finestra: «Sfogliando le parole di quest'età corriva/ divento moralismo e fantasia lasciva». DR.FREUD.

Nesli, Buona fortuna amore: «Dammi tutto adesso/ tutto quello che hai/ dammi l'odore addosso/ se no mi perderai». OLFATTIVO.

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