Ritagli di viaggi e cibo

Ritagli di viaggi e cibo

di Francesca Baraldi

Viaggiare fa parte di me. La sola idea di poter partire per un luogo che voglio visitare mi rende felice. In tutti i posti che ho visitato ho cercato i mercati: la vita nel mercato palpita, i visi, i profumi, le voci, tutto si fonde e mi avvolge. I viaggi…. un’altra occasione per parlare di cibo…

Sydney, the rocks: la passeggiata in questo mercato è stato il mio appuntamento domenicale durante i mesi vissuti in Australia. Il suono del didgerodoo, gli artisti di strada, il cielo di Sydney, il sushi freschissimo e così buono,preparato in uno dei tanti banchetti… Non avevo soldi per comprare da mangiare o qualche souvenir, perché il viaggio era stato lungo e costoso rispetto alle mie possibilità finanziarie, ma mi dava davvero felicità stare lì, osservare la gente, fare due chiacchiere con gli altri «backpacker», sentirmi come in una nuova  casa, parte di quel cielo e quella terra così lontana dalla mia vita di tutti i giorni di un passato tanto recente…

Bali (vicino a Kuta), mercato del pesce: pioviggina ed i pochi occidentali, che come me si sono avventurati fin qui, si fermano a cenare nei ristoranti sulla spiaggia… ma io preferisco proseguire  ed arrivo finalmente nel cuore del mercato. Le baracche di legno e paglia sono rivendite di pesce fresco, appena pescato, nell’aria si diffonde il  profumo di alghe,  sale e  tabacco fumato dagli  uomini che puliscono il pesce. Mi circonda un vociare concitato dei venditori che contrattano il prezzo del pescato e fanno a gara nel mostrare la qualità della merce.

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Decido di cenare qui stasera, con la gente del posto: ho adocchiato,  appena fuori dal mercato, un ristorantino che mette a disposizione una griglia dove per pochi soldi cuociono il  tuo pesce comprato  al mercato; dò inizio agli acquisti  e dopo l’inevitabile contrattazione sui  prezzi esco trionfante con la mia spesa. Il mio cuoco personale cucina con perizia il pesce e me lo consegna al cartoccio ….di giornale; seduta su una panchina, mi mangio il pesce con le mani, sorseggiando una birra mentre il sole  scompare all’orizzonte…

Bangkok, mercato sul fiume: ci sono dei tour organizzati che portano i turisti a visitare questo mercato sull’acqua alla periferia di Bangkok:  io ho scelto di prendere 2 bus di linea e di andare da sola senza guida alla scoperta delle bancarelle sul fiume. Dopo tre ore di viaggio e due bus finalmente arrivo: noleggio una barca a remi con tanto di  barcaiolo e partiamo. Il mercato si snoda in una zona paludosa, in un labirinto di ruscelli dall’acqua color marrone e dall’odore acre: vi si trova di tutto, dal vestiario al cibo, dai gioielli ai soprammobili. Ci sono tantissime persone, i venditori commerciano i loro prodotti direttamente dalle barchette di legno o dalle palafitte attrezzate a negozietti sulle sponde dei fiumi. Si possono comprare  dolci e  frutta, e cibi preparati all’istante, per lo più  si tratta di preparazioni fantasiose fritte  e servite nelle foglie di banana. Io compro il mio pranzo da una signora  con un volto rugoso, che mi guarda sfuggente da sotto il cappello di paglia e con mani veloci prepara qualche «tortello» ripieno di verdura che frigge velocemente, nella sua cucina attrezzata sulla barchetta...

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Wadi Rum, Giordania: la notte fredda è trascorsa veloce nella tenda beduina: mi sono alzata all’alba per vedere i colori del sole sulla sabbia del deserto. Nella tenda centrale, quella della cucina, il fuoco è acceso, ed esce il profumo del pane. Una giovane donna sta impastando e stendendo una sottilissima pasta  molto elastica, più sottile di una piadina, come una sfoglia, che viene cotta su di un largo tegame tipo antiaderente.  Poi versa l’acqua bollente in una brocca di vetro e mette  in infusione le foglie del the e quelle di salvia essiccata. Il profumo del pane è inebriante, al tatto morbido  e caldo:  la sottile sfoglia guarnita con della marmellata si scioglie in bocca. La colazione da sempre è il pasto della giornata che preferisco e questa in particolare arriva come una coccola al mio corpo intirizzito dal freddo…

Vi lascio con una bella frase di Lynn Gordon: «Seguite l’impulso del momento (senza programmare nulla, nel giro di otto ore) e salite su un aereo o fate il pieno alla macchina e partite. La meta non ha importanza. L’obiettivo è viaggiare con poco bagaglio, stendere le ali e mettere alla prova la vostra capacità di mollare tutto. Lanciarsi istintivamente in un’avventura e allontanarsi per un po’ dalla propria vita è una sensazione straordinaria di libertà».

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