Il 2015 è alle porte, riprendiamoci il futuro

di Sandra Tafner - NO

I re Magi seguirono la cometa. A quei tempi il cielo parlava di poesia e gli uomini lo guardavano sognando, ma talvolta di fronte a inspiegabili fenomeni astronomici ne avevano timore e rispetto, immaginando inspiegabili minacce. Oggi che molti segreti sono stati svelati e che nello spazio non arrivano soltanto i satelliti (sono più di mille quelli intorno alla Terra) ma anche i cosmonauti, l'annuncio di segnali avversi provenienti dal cielo continua a spaventare. Nel mese di dicembre, tra il 16 e il 21, sarebbe dovuta calare sulle nostre teste un'oscurità totale, notizia confermata dalla Nasa, giustificata da una tempesta solare e da un riallineamento dei pianeti. Non è successo niente, ce la siamo cavata anche adesso come nel dicembre 2012, quando secondo i Maya sarebbe avvenuta la fine del mondo. Può darsi che una volta o l'altra ci azzecchino, ma è certo che finora sono ben altre le previsioni mantenute da parte di quegli uomini ai quali la fine del mondo non interessa affatto, purché avvenga un po' più in là risparmiandoli insieme ai sodali che li circondano. Ladri, farabutti, agitatori di folle, seminatori di panico, incapaci, tangentari, terroristi, sabotatori, scafisti, una lista negativa che non finisce mai.

Hanno mantenuto le previsioni di un futuro di nebbia, cercando di non rivelare d'esserne gli artefici consapevoli. E allora per reazione, dentro un'atmosfera che durante le feste natalizie si vorrebbe fosse di pace e di serenità, rischiano di diventare credibili anche certe parole in libertà, come quelle rivolte dal capo del Movimento 5 Stelle (e pensare che ne bastò una ai re Magi per indicare la strada giusta), durante una visita all'Istituto ciechi di Milano, a un bambino che s'era messo a piangere: «Tranquillo, tanto un futuro non l'avrai». Che botta di ottimismo, farà certo un gran bene a tutti i bambini. Per fortuna che a tirar su il morale ci pensano gli oroscopi, i maghi, gli illusionisti, i cartomanti e tutta una compagnia che regala speranza e non sempre a basso costo. Qualcuno approfitta dell'ingenuità della gente che attende risposte alle ansie quotidiane. Ma è un sollievo che dura fino alla prima smentita, lasciando ancor di più l'amaro in bocca.


Intanto fra luci, mercatini e abbuffate di lenticchie e zampone si sta infilando l'anno nuovo, di soppiatto, approfittando dell'aria frizzante dei cenoni che, secondo estemporanee statistiche, hanno tenuto mediamente tre ore e mezza ciascuno di noi occupato ai fornelli per imbandire la tavola con l'abbondanza dei tempi migliori, quando davanti al piatto si ritrovavano famiglie numerose che aspettavano la mezzanotte per augurarsi giorni migliori. Stiamo preparandoci a celebrare anche questo Capodanno, provando a credere che dovrà pur cambiare qualcosa. Cosa non facile di fronte all'evidenza. In fondo succede quel che il compianto Veronelli rimproverava in campo enologico a certi sommelier che davanti a un bicchiere di vino buono, anziché elogiarne le qualità positive, elencavano prima tutta una serie di piccoli difetti che rischiano di smorzare gli entusiasmi.


Così succede anche sulla soglia del 2015. Piuttosto che additare l'esile filo di luce che rischiara l'orizzonte, per qualcuno è meglio denigrare, abbattere, diffondere paure, senza rendersi conto che ciascuno dovrebbe contribuire alla rinascita collettiva, senza aspettare passivamente quel che viene con la complicità di un disinteresse diffuso. Ritirarsi o girare il capo per non vedere significa lasciare in mano la propria sorte al mondo di sotto e al mondo di sopra. Ma sono brutti mondi, sono mondi che puzzano.


sandra.tafner@gmail.com

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