Capodanno di crisi con il cotechino cinese

di Lucio Gardin

Riadattando un pensiero del grande poeta Tonino Guerra, potremmo dire che «A dicembre, il rumore della neve che cade è assordante, perché con lei precipita un anno». Ma poiché quest'anno la neve è pochina, resta solo il rumore del tempo che cammina. È il segno della crisi. Negli anni Ottanta, c'erano i soldi e le montagne innevate, quest'anno con la crisi anche la neve arriva a rate. Che anno scapestrato. Vissuto di fretta, come pesci dentro la vaschetta, in equilibrio sopra una lametta, e ogni mese nascevano nuovi Compro Oro mentre chiudevano posti di lavoro.

Sono aumentati gli indigenti che vivono per strada, tra ratti, immondizie e speranze di una casa. Ci aspetta il capodanno della crisi. E in questi tempi scalcinati anziché a reti unificate, avremo il discorso a ratti unificati. Ventitré e cinquant'otto. Arriva il primo capodanno senza botto. Si festeggia senza spumante e salatini, faremo «bop» con la bocca, giusto per far invidia ai vicini. Più forte è lo schiocco tra dito e bocca e più costosa è la bottiglia che si «stappa», e per stappare quelle più pregiate e vecchie, c'infileremo un dito nel cerume delle orecchie. Ma in realtà, i calici son pieni d'acqua e col riscaldamento spento e la sciarpa in mano, col naso congelato tutti insieme bbrrr..indiamo.


Polenta pronta e cotechino dei cinesi, tutta roba che se avanza, puoi mangiarla tra sei mesi, e con le dita congelate e le guance rosse, condiremo la verdura con lo sciroppo per la tosse. D'altra parte anche il governo ha dichiarato che «l'austerità s'impone», peccato che a noi toccan le lenticchie e a loro sempre il capitone. Anche gli ex consiglieri non ci sentono più, aggrappati all'indennità, perché si sa: i sordi non danno la felicità. E a mezzanotte di San Silvestro l'anno vecchio sarà accompagnato sul palco del capestro. «Hai campato troppo e devi morire, ma ti spetta un desiderio da esaudire», e l'anno vecchio sospirando dirà «Per la coerenza che oggi s'impone, chiedo d'esser seppellito nell'abusata cassa(integrazione)».


www.luciogardin.it

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