Chi si gode il sole esotico, chi suda sul parquet

di Guido Pasqualini

Chiusa con la Supercoppa, vinta dal Napoli, l’annata 2014, calciatori e allenatori della serie A si apprestano a raggiungere stazioni sciistiche alpine o mete esotiche per trascorrere le vacanze di Natale. Una tradizione antistorica che il mondo del calcio, da sempre conservatore, neanche si sogna di cambiare. Succede così che - mentre Totti si appresta a volare alle Maldive con Ilary Biasi e famiglia, Pippo Inzaghi plana a Dubai, Tevez e Vidal fanno ritorno a casa in Sudamerica - altri giocatori, certo più professionisti ma altrettanto sicuramente meno pagati, trascorreranno le vacanze di Natale sul parquet.

Volley e basket, in questo periodo, non si fermano, anzi raddoppiano. L’Energy T.I. Diatec Trentino giocherà il giorno di Santo Stefano a Monza, domenica 28 dicembre in casa contro Piacenza, sabato 3 gennaio 2015 a Padova e di nuovo al PalaTrento per i quarti di finale di Coppa Italia martedì 6 gennaio, proprio nel giorno in cui i campioni della pedata nazionale si degneranno di ritornare in campo. Dunque 4 partite in 12 giorni, una media di un match ogni 72 ore. Non molto diverso il destino dei cestisti. La Dolomiti Energia sarà di scena al PalaTrento venerdì 26 dicembre contro la capolista Reyer Venezia, sarà a Roma lunedì 29 per affrontare l’Acea, giocherà di nuovo in casa domenica 4 gennaio contro Capo d’Orlando. Gli sciatori poi, dal 28 dicembre al 6 gennaio impegnati in 3 (gli uomini) o addirittura 4 (le donne) competizioni di Coppa del Mondo, saranno addirittura in pista nel primo giorno del nuovo anno per il City Event a Monaco di Baviera. Lo stesso accade ai fondisti, che da qualche anno a questa parte danno vita al Tour de Ski proprio in coincidenza con le ferie di Buffon & C.

Eppure giocare a calcio durante il periodo delle feste non sarebbe una novità. Lo sanno in Premier League, le cui squadre saranno in campo il 26 e il 28 dicembre e, udite udite, l’1 gennaio. Non pare peraltro che il clima in Inghilterra sia più benevolo di quello che in questo periodo si può trovare, tanto per dire, a Palermo. Semplicemente i dirigenti della Premier, al pari di quelli del volley e del basket di casa nostra, hanno da tempo capito che durante le vacanze i tifosi hanno più tempo, voglia e disponibilità di recarsi allo stadio.

Ma in Italia, va da sé, dell’afflusso di pubblico negli stadi importa poco o nulla; meglio incassare sempre più soldi con i diritti televisivi o, perché no, disputando la Supercoppa a Doha. Con buona pace del ct azzurro Antonio Conte che nel 2016 avrà soltanto 19 giorni a disposizione per preparare gli Europei. Potrebbero diventare 33 giocando due turni a Natale. Ma la tintarella, poi, dove la prendono i nostri «fenomeni»?   

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