Se i drammi scorrono sotto l'ombrellone

Sarà che la crisi è diventata globale, certo è che ogni giorno aumentano i casi di povertà davanti ai nostri occhi. Arrivano i barconi dalla Libia con il loro carico di miseria e di morte e questo è sicuramente l'esempio più eclatante che tuttavia  rischia un po' alla volta di assuefare l'opinione pubblica, ovviamente quella che ha una sensibilità verso i  problemi sociali non quella che vuole fermare i migranti in mezzo al mare per lasciar fare alle onde

di Sandra Tafner

Sarà che la crisi è diventata globale, certo è che ogni giorno aumentano i casi di povertà davanti ai nostri occhi. Arrivano i barconi dalla Libia con il loro carico di miseria e di morte e questo è sicuramente l'esempio più eclatante che tuttavia  rischia un po' alla volta di assuefare l'opinione pubblica, ovviamente quella che ha una sensibilità verso i  problemi sociali non quella che vuole fermare i migranti in mezzo al mare per lasciar fare alle onde. Esistono tuttavia anche situazioni meno tragiche ma pur sempre di bisogno, come l'aumento di uomini e donne che invadono i marciapiedi, ogni dieci passi qualcuno tende la mano o emana indistinti suoni lamentosi.

 

Ragazzini che non sanno certo chi era Oliver Twist ma che ne hanno assunto la fisionomia, anche se sono passati 150 anni da quando Charles Dickens ne tratteggiò la sua figura. Alla sera c'è poi chi fa il giro dei ristoranti con un mazzo di rose a rischio appassimento sperando che l'insistenza dell'offerta faccia breccia nella galanteria maschile. Dalla città alle spiagge, con l'assalto di massaggiatori cinesi, di venditori d'abiti marocchini, di ambulanti indiani carichi di gioielli finti. Abusivi con la paura di retate improvvise, che nella gran parte dei casi sono sventate grazie alle informazioni preventive del passa parola. 

 
A Marina di Pietrasanta sono arrivati  nei giorni scorsi i militari della Capitaneria di porto muniti di bastoni, che loro negano di aver mai avuto ma che i bagnanti assicurano di aver visto, anche se come semplice deterrente. Resta il fatto che durante l'operazione sono stati sequestrati 2.500 pezzi contraffatti per un valore di oltre 30.000 euro.
 
Il problema appare senza soluzione, per uno che viene allontanato altri dieci tornano al suo posto ed ha un bel dire l'economista inglese Anthony Atkinson il quale, rilanciando il progetto di un reddito base per tutti, afferma che bisogna abolire la povertà, sostenendo che questo è un dovere dell'Europa.
 
Sarebbe bello, ma come e quando? E gli altri, i non europei, quelli che stanno uno, cento gradini sotto e che nei nostri Paesi arrivano per cercare uno sbocco qualsiasi alla vita impossibile dalla quale sono in fuga? Non è certo la moneta di chi si commuove che risolverà la situazione di una forbice sempre più aperta, sempre più ricchi da una parte sempre più poveri dall'altra. Passano gli anni e i secoli, si dirà che la povertà è sempre esistita, ma è forse una giustificazione questa?
 
Tocca ai governi porvi rimedio. Ma i governi siamo tutti noi e il mondo è di tutti gli uomini. Ingenue elucubrazioni estive. Del resto sotto l'ombrellone non necessariamente devono correre soltanto pensieri svagati, qualcuno può anche approfittare del tempo libero per  cercare di pensare seriamente che il mondo, così com'è, non sembra fatto a misura d'uomo. Ciascuno allora reagisce come può e delle reazioni, di queste come di tutte le altre reazioni umane, ecco appropriarsi lo psicoanalista che spiega: la risposta individuale alla povertà descrive molto più di quello che crediamo di conoscere di noi.
 
Come teoria va bene, la pratica è un'altra cosa. Viene definita psicopatologia dell'elemosina, comportamenti che vanno dal fastidio al senso di colpa, dall'irritazione alla pietà. Pare addirittura che l'atto di apparente altruismo della donazione dell'obolo sia da considerarsi un puro atto di egoismo, che  permette di levarci di torno qualcosa che dà turbamento e che procura uno stato d'ansia. Fosse Natale, almeno ci sentiremmo tutti più buoni, ma è estate, il momento del distacco dai problemi. Vorremmo liberarci dei nostri e ancor più non assumerci quelli degli altri. Intanto però davanti alla sedia a sdraio passa e ripassa chi dai problemi non può staccarsi mai, in nessuna stagione dell'anno. E nemmeno le interpretazioni degli psicanalisti  valgono a toglierci dall'anima quel sentimento indecifrabile che dà un certo disagio, ma che forse è solamente il senso dell'impotenza. 
 
sandra.tafner@gmail.com
comments powered by Disqus