La scuola e l'albero dell'autonomia

di Andrea Tomasi

Manifesto Festival dell'Economia 2014Dopo il festivalone dell'Economia, in strada rimangono i manifesti arancioni con lo scoiattolo. E accanto al simbolo dell'evento, che è anche passerella per Vip e meno Vip, restano appesi (quasi sconsolati) i foglietti stampati dalle precarie*della scuola, che chiedevano udienza al presidente della Provincia. Il governatore Ugo Rossi eredita dall'ex presidente Lorenzo Dellai e dall'ex assessore all'istruzione Marta Dalmaso - visto che ha voluto mantenere la competenza sul comparto istruzione - il sistema scuola del Trentino
 
All'ombra dello scoiattolo si registra il malcontento della categoria più amata (provate a fare un giro di domande fra gli studenti universitari e chiedete se un posto dietro a una cattedra, per loro, sarebbe o no un sogno) e più odiata (provate a chiedere a dipendenti di aziende private o a professionisti se le continue lamentele sull'entità dello stipendio da docente non sanno di litania insopportabile).
 
Rossi si trova a dover gestire
a) un sindacato (la Uil Scuola di Pietro Di Fiore) che contesta il protocollo che - dice - porta allo svilimento dei docenti (costretti ad un aumento di ore di lavoro);
b) un sindacato extra table (che non siede al tavolo delle trattative) come gli Stati Generali Fenalt, che soffia sul collo dei "confederali" e quindi su quello della controparte politica;
c) le docenti magistrali (diploma ante 2002) che temono di venire scavalcate dalle neolaureate in scienze della formazione primaria (la paura è quella della salita delle "barbare sognanti" provenienti dal resto del Paese);
d) la rabbia delle tirocinanti Pas (percorsi abilitanti speciali previsti per chi già lavora nella scuola), che temono di essere superate dalle tirocinanti del Tfa (Tirocinio formativo attivo), pensato per dare risposta alla domanda e alla richiesta di lavoro in cattedra (della serie "la Provincia ha bisogno di tot prof nella X materia, ecco tot posti per l'abilitazione);
e) l'incazzatura delle tirocinanti Tfa a cui l'assessore Marta Dalmaso - a fronte del sacrificio fatto, della selezione superata , dei soldi e del tempo spesi (per la prima volta si è parlato di tutoraggio in classe delle aspiranti docenti, un po' come si fa in Germania) - aveva promesso una corsia preferenziale nella fase di stabilizzazione (salvo poi innestare la retromarcia);
f) le inferocite insegnanti di asilo nido, che - dopo la laurea - hanno contestato il fatto che i loro anni di studio vengono messi sullo stesso piano del corso Baby Life, promosso dalla Provincia grazie ai finanziamenti del Fondo sociale europeo.
 
Insomma Rossi è chiamato a trovare una mediazione tra tutti i protagonisti del sistema istruzione, che inizia a mostrare tutti i suoi punti di debolezza: fragilità che prima non si vedevano perché c'erano risorse per tutti (si fa per dire).
 
Insomma se oggi scuoti l'albero dell'autonomia trentina, di ghiande ne cadono ben poche. E se cade qualcosa rischia di non essere una ghianda, ma una tegola su chi pensa che, nel bel Trentino, tutto va bene.
 
* parlo al femminile pur sapendo che fra le insegnanti ci sono anche i maschietti... ma è innegabile che la maggioranza sia composta da donne (alla faccia delle quote rosa)

comments powered by Disqus