Benvenuto Marco, dal Vietnam con amore

di Patrizia Todesco

La mia amica Y ha avuto la gravidanza più lunga del mondo. Quasi quattro anni. Ovviamente non è un elefante (90 settimane di gestazione), ma insieme a suo marito è una delle tante coppie che avevano presentato domanda per un’adozione internazionale. Lo avevano fatto dopo aver accolto in famiglia un’altra piccola. Il suo arrivo era stato una gioia immensa e così, appena le regole glielo hanno consentito, avevano presentato una nuova domanda. Come tutti i futuri genitori hanno atteso. C’è chi attende che la righetta del test di gravidanza diventi rossa e che la pancia inizia a crescere, e chi attende una telefonata. Finalmente, pochi giorni fa, la chiamata è giunta. Nell’altro capo del mondo c’è un bimbo che li attende. Un bimbo che oggi si trova in orfanatrofio, del quale hanno in mano una fotografia e che aspetta solo una famiglia che lo accolga. Y e suo marito non aspettavano altro. Ora finalmente la burocrazia, i momenti di sconforto perché la chiamata tardava ad arrivare e la lunga attesa sono solo un lontano ricordo. Il volo è già fissato, Marco (così si chiamerà) fra qualche settimana sarà nella sua nuova casa. Purtroppo anche il «parto» dei genitori adottivi non è affatto semplice. È un vero e proprio travaglio. Non sanno mai cosa li aspetterà quando arriveranno nel paese d’origine di questi piccoli. Sono settimane di attesa, di ansie, di preoccupazioni, ma anche gioia. Un mix di sentimenti che li mette a dura prova ma che porta poi ad un grandissimo risultato. Brava Y per il tuo coraggio e il tuo entusiasmo. Bravi a tutti i genitori che compiono questo lungo, travagliato e anche costoso percorso. E poi benvenuto a Marco e a tutti i bimbi adottati che sono stati 500 negli ultimi 30 anni.

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