Il seme di Chiara

Guardo la foto di Chiara, i suoi occhi limpidi e sinceri, e mi si chiude lo stomaco. Ognuno di noi si è immedesimato nel dramma di questa ragazza, di questa famiglia. Nessuno è rimasto indifferente al dolore immenso di mamma Alessandra e papà Ezio. E poi il pensiero non può non essere andato alla sorellina, la piccola Francesca, che in poche ore si è trovata senza il suo più grande punto di riferimento

di Patrizia Todesco

Guardo la foto di Chiara, i suoi occhi limpidi e sinceri, e mi si chiude lo stomaco. Ognuno di noi si è immedesimato nel dramma di questa ragazza, di questa famiglia. Nessuno è rimasto indifferente al dolore immenso di mamma Alessandra e papà Ezio. E poi il pensiero non può non essere andato alla sorellina, la piccola Francesca, che in poche ore si è trovata senza il suo più grande punto di riferimento.

 

Nessun altro argomento oggi nel mio blog avrebbe avuto un senso se non dedicare qualche riga a lei, Chiara, che ascoltando le parole di chi la conosceva, era proprio una ragazza modello. Brava a scuola, sincera e generosa con le amiche, appassionata  e curiosa di conoscere il mondo. Eccolo lì, però, che dietro l'angolo, è arrivato ciò che nessuno nella vita mette mai troppo in conto. L'incontro con la morte. Un incontro sempre doloroso per chi resta, a maggior ragione se a volare in cielo è una ragazza di 18 anni che fino a poche ore prima era in perdetta salute. La fede sorregge questi genitori, l'incredulità colpisce tutti noi che questa vicenda l'abbiamo seguita.

 

Ecco perché, di fronte a tanto dolore, ciò che dobbiamo a Chiara e alla sua famiglia è il rispetto della vita, la capacità di saperla apprezzare fino in fondo. Noi che ancora siamo qui, noi che ancora possiamo accarezzare i nostri figli, gli amici e compagni di Chiara che ancora possono impegnarsi e investire sul loro futuro. Chiara è stato un esempio in questo. Un seme che può e deve germogliare in chiunque l'ha conosciuta. 

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