Quell'amore ritrovato

di Guido Pasqualini

«Questa Diatec è una squadra da amare». Aveva ragioni da vendere il nuovo general manager Bruno Da Re quando, nell’intervista all’Adige alla vigilia dello scontro con la «sua» Modena, lanciava un appello alla città: «Siamo noi - addetti ai lavori, giocatori, tifosi e stampa - a dover tenere viva nel presidente Mosna la voglia di fare questa pallavolo».
La squadra, mercoledì sera, ha risposto presente. Non era facile né scontato battere Modena. Bruno voleva dimostrare al mondo intero di essere in grado di  trasformare la “Bella Addormentata” in Cenerentola. Lorenzetti voleva violare quel PalaTrento che, nel 2009, lo vide trionfare in gara 5 della finale scudetto alla guida di Piacenza. L’ex Sala voleva finalmente vincere un match a Trento, impresa mai riuscitagli da quando si è trasferito in Emilia. Bartman voleva semplicemente spaccare il mondo. E la dirigenza di Casa Modena voleva «sfregiare» Da Re, dopo il divorzio traumatico e per certi versi misterioso dal suo general manager. Non a caso coach Serniotti, uomo intelligente, gli ha dedicato la vittoria appena finito il match.
I gialloblù sono stati bravi a tenere i nervi saldi, a rispondere sul campo alle provocazioni degli avversari e a rimontare in quel quarto set che, a un certo punto, sembrava destinato a portare il match verso un pericoloso tie break.
Ma anche il pubblico ha risposto presente. Certo, a al PalaTrento si giocava il match più equilibrato e più atteso, ma sulle tribune erano in oltre 2.500 mentre a Macerata ci si è fermati a 1.700 spettatori, a Piacenza 1.600 e a Perugia circa 1.000. Non solo: i tifosi hanno sostenuto incessantamente la squadra e, salvo un paio di elementi che a fine match hanno preso a male parole Bartman, sono stati esemplari. «Senza il loro supporto - ha detto ieri Lanza - non ce l’avremmo proprio fatta: è bello vedere come nel giro di pochi mesi siamo diventati nuovamente una cosa sola con i supporters che hanno accettato la sfida di seguirci con lo stesso entusiasmo anche in questa annata».
La febbre cresce. Ieri una quindicina di tifosi si sono presentati al Trentino Volley Point per prenotare la trasferta a Macerata, rendendo così possibile la conferma del pullman (ci si può prenotare fino alle 12 di domani). Lo stesso amore bisognerà dimostrarlo il 9 e 16 febbraio, quando la Diatec riceverà in casa Cuneo e Modena. Ma sarà indispensabile giovedì 13 febbraio quando al PalaTrento arriveranno i russi del Belgorod che ieri, nella semifinale di Coppa di Russia, hanno schiantato per 3-0 (25-18, 25-23, 25-16) lo Zenit Kazan di Grbic, capolista in campionato.  
L’andata si giocherà mercoledì 5 febbraio e, per ridurre i tempi della trasferta, la Trentino Volley sta organizzando un volo privato con partenza da Verona e atterraggio direttamente a Belgorod. Utilizzando i voli di linea, la squadra sarebbe infatti dovuta partire domani per Macerata e sarebbe rientrata a Trento soltanto sabato della prossima settimana, alla vigilia del match di campionato con Cuneo. Anche i dettagli fanno la differenza. E questa Diatec vuole continuare a sognare.

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