Sport e studio? Possono convivere, eccome

di Andrea Coali

Oggi voglio iniziare a parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore e che mi riguarda molto da vicino: l’importanza di abbinare allo studio, alla normale attività studentesca, uno sport.


Partiamo subito da un presupposto: non credete a chi vi dice che le due cose non sono conciliabili. È possibile svolgere un’attività, anche a livello agonistico, parallelamente al proprio percorso scolastico senza che l’una vada ad influenzare negativamente i rendimenti dell’altra. Anzi, io sono fermamente convinto che lo sport possa addirittura aiutare una persona ad “andare meglio” a scuola.


Va fatta qua una piccola precisazione. A partire dalla terza superiore sono sempre stato abituato a svolgere la mia attività sportiva a livello agonistico: questo comportava un numero di allenamenti e un impegno sicuramente superiore a quello di chi pratica uno sport solo come svago. Tuttavia quello che voglio sottolineare in questo post è come il praticare un’attività che permetta di sfogarsi, di staccare la spina dal resto, sia una cosa che secondo me non deve mancare all’interno della vita di un ragazzo. Esistono certamente numerose altre attività collaterali, come ad esempio il suonare uno strumento, ma penso che il praticare uno sport, specialmente se di squadra, sia una cosa unica sia in termini di esperienze che si possono sperimentare, sia in termini di valori che si possono ottenere.


Una componente fondamentale però risiede in ognuno di noi: quando decidiamo di intraprendere un percorso sportivo, ci prendiamo un impegno. A maggior ragione, se questo sport è uno sport di squadra e quindi abbiamo a che fare con un gruppo, dobbiamo sforzarci di rispettare l’impegno che ci siamo presi soprattutto per rispetto nei confronti dei nostri compagni. Facciamo un piccolo esempio: è completamente inutile iniziare a giocare a pallavolo se poi, per mancanza di voglia o per altri impegni, su tre allenamenti settimanali che si dovrebbero svolgere ci si presenta costantemente solo ad uno. Bisogna capire che se non si è pronti a sostenere un impegno di tal tipo, ahimè è meglio se nemmeno si inizia. Con questo voglio dire che quando si intraprende una qualsiasi attività, la cosa importante è metterci sempre il 100% di noi stessi altrimenti non si riusciranno a cogliere tutti i vantaggi che quella attività può offrire: per dirla con una parola, qualsiasi sia il livello è importante avere una mentalità “agonistica”.


Solo in questo modo, tornando al binomio sport-studio, si potranno trarre i vantaggi che il primo ha da offrire nei confronti del secondo: uno stacco completo dal punto di vista mentale, un aiuto e stimolo a migliorare la propria capacità organizzativa (dovrò, ad esempio, finire di studiare in tempo per presentarmi all’allenamento) e una capacità di stare con gli altri che è fondamentale anche dal punto di vista scolastico.


In uno dei prossimi interventi proseguirò su questo tema, raccontandovi la mia esperienza delle superiori. Nel frattempo però mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi: credete nell’”effetto benefico” dello sport sullo studio o siete come qualche mio vecchio professore che non sopportava la mia doppia attività? Fatemi sapere qua nei commenti:)

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