I dirigenti come Sir Biss

di Andrea Tomasi

Bocce ferme. Elezioni finite. Governatore del Trentino - si sa - è Ugo Rossi (Patt). Continua a governare il centro sinistra autonomista. E ora? Si pensa al futuro della scuola, dell’università, delle materne, degli asili nido (per non parlare di tutto il resto, che in questo blog ci compete meno).

 

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Qualche giorno fa un dipendente provinciale ci faceva notare: «A ben guardare, il potere della giunta, a partire dalla legislature dellaiane (1998 – 2012) e tralasciando il Pacher.0, appare formale, talvolta vuoto, perlopiù intermittente. I veri king maker, di concerto con il presidente (a volte autocrate e ingombrante?), sono gli alti papaveri di una dirigenza provinciale che ci consegna una Provincia causa di assuefazione e dipendenza per ogni rivolo dell’economia trentina intera, incapace di competere con il resto del mondo. Sono loro che, potenti, tirano le volate a questo e quello, fanno al mattino e disfano la sera elenchi di persone da promuovere, rimuovere, congelare».

 

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Dirigenti provinciali descritti come novelli Sir Biss, il consigliere del principe Giovanni nella versione Disney di Robin Hood. Come il serpente animato, suggeriscono, sussurranno all’orecchio del presidente che, «come Cesare Augusto con i gladiatori, decide la sorte alzando o abbassando il pollice». Informative sottovoce: «Tizio tiene troppo la schiena dritta, Caio invece, è pronto a tutto pur di ricevere la stella da dirigente, Lucilla potrebbe andare, Sempronio non è fatto per tempi duri come questi, Giulia si rovina da sola con la sua riconosciuta competenza, Plinio ti dice sempre sì e firma per te, Antonia non fa domande e non si dà risposte».

 

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Ci piace pensare che sia solo una caricatura, un’esagerazione, ma non c’è dubbio che il Trentino di questa legislatura passerà anche attraverso le scelte su chi sarà il prossimo direttore generale, sui dirigenti generali da confermare, sui nuovi dirigenti da individuare (ne abbiamo parlato proprio sulle pagine dell’Adige).
Questioni di scarso interesse? Forse. Di sicuro però dovrebbero interessare quei cittadini che poi si lamentano di ciò che non va, del Trentino che non funziona come si pensava, dei furbetti dell’Icef che prosperano, del rubinetto provinciale difettoso quando si tratta di finanziare le scuole.

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