Giunta, Rossi assediato è messo alla prova

La composizione della nuova giunta provinciale dirà molto di Ugo Rossi e del suo talento di leader politico. Se c'è questo talento, questa è la prima grande occasione per metterlo alla prova. Perché a differenza della vittoria elettorale, che ha sempre tanti padri, la scelta della squadra è una decisione che dipende solo da lui. In questi giorni il neopresidente ha insistito nel sottolineare, infatti, che deciderà da solo, che non si farà condizionale e non riceverà le processioni di delegati di partito

di Luisa Maria Patruno - NO

La composizione della nuova giunta provinciale dirà molto di Ugo Rossi e del suo talento di leader politico. Se c'è questo talento, questa è la prima grande occasione per metterlo alla prova. Perché a differenza della vittoria elettorale, che ha sempre tanti padri, la scelta della squadra è una decisione che dipende solo da lui.
In questi giorni il neopresidente ha insistito nel sottolineare, infatti, che deciderà da solo, che non si farà condizionale e non riceverà le processioni di delegati di partito; poi che ovviamente terrà conto del risultato elettorale, degli equilibri di coalizione, ma uniti sempre a competenze, attitudini e rappresentanza di genere.
Questi sono i buoni propositi, poi c'è l'assedio dai partiti, a cominciare dal suo, e della schiera di aspiranti assessori.
Il Patt non è mai stato generoso, mai pensato alla coalizione prima che a se stesso, e non inizierà a esserlo ora che ha il presidente della Provincia e ha raddoppiato i voti. E soprattutto avendo una squadra di eletti molto lontani da quell'idea di Partito autonomista al passo con i tempi e innovativo, che Rossi ha cercato di rappresentare con la sua persona, eletti che ora presentano il conto per aver contribuito al risultato.
Il Pd si è appena risollevato il morale, vedendosi riconfermato come primo partito, dopo  l'incredibile sconfitta alle primarie, e ora vorrebbe essere risarcito da Rossi con il pieno di vicepresidenza, due assessorati di peso e la presidente del consiglio provinciale. Richiesta che sta in piedi, ma che non è affatto detto che venga accolta, viste le pressioni di Patt e Upt. E forse ora, all'interno del Pd, qualcuno capirà cosa vuol dire essere andati al mare a luglio invece che a votare alle primarie per una bega interna che ha fatto perdere la presidenza al Pd.
Infine, l'Upt non capisce che è troppo chiedere a Rossi di confermare i due assessori uscenti, Gilmozzi e Mellarini, alla terza legislatura. A fare bene Rossi dovrebbe cambiarli entrambi, ma alla fine è probabile che sceglierà uno dei due (Gilmozzi). Anche l'Upt si aspetta due assessori come il Patt. In fondo Dellai ne diede due a un Patt all'8%, l'Upt è al 13.
C'è poi la possibilità di nominare un assessore esterno. Rossi pensa di utilizzare il jolly per fare tornare gli equilibri politici se si trovasse troppo in  difficoltà. Speriamo che non sia l'unico criterio e che riesca a individuare una figura che per competenze dia un valore aggiunto. Nel 2008 Dellai scelse Lia Beltrami per ricompensare l'Udc e cinque anni prima Salvatori e Salvaterra, che non lasciarono un buon ricordo. Visti i tempi difficili che ci attendono, speriamo che Rossi sappia fare di meglio.

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