Votate almeno una donna

Nel 2008 su 35 consiglieri provinciali (34 più il presidente della Provincia) furono elette solo 4 donne, appena l'11%. Il consiglio provinciale uscente in cinque anni non ha trovato il tempo per modificare la legge elettorale e approvare la norma in vigore in tutto il resto d'Italia, che prevede che si possano esprimere al massimo due preferenze (non tre come avviene in Trentino) e una delle due deve essere per una donna

di Luisa Maria Patruno - NO

Nel 2008 su 35 consiglieri provinciali (34 più il presidente della Provincia) furono elette solo 4 donne, appena l'11%.
Il consiglio provinciale uscente in cinque anni non ha trovato il tempo per modificare la legge elettorale e approvare la norma in vigore in tutto il resto d'Italia, che prevede che si possano esprimere al massimo due preferenze (non tre come avviene in Trentino) e una delle due deve essere per una donna.
Non si possono esprimere due preferenze entrambe per candidati uomini, pena la nullità del voto.
Il Trentino oggi è dunque fanalino di coda sulla parità di genere. Qui non c'è nessuna "spinta" normativa per superare il gap culturare e sociale che frena la presenza delle donne nelle istituzioni.
Spetta agli elettori e alle elettrici trentine, con il loro voto, decidere che non si ripeta il risultato desolante di cinque anni fa con l'elezione di un consiglio provinciale per soli uomini. Per un Trentino che non vuole rinunciare a metà del suo capitale umano: votate donna. 

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