Ultimi giorni di campagna elettorale, i consigli ai candidati

di Paolo Micheletto

Siamo entrati nelle ultime due settimane prima delle elezioni. Alcuni piccoli consigli ai protagonisti (domani sull'Adige la versione completa).

 


Ugo Rossi e Diego Mosna\1. Spiegare fino alla noia quali sono le differenze tra loro. Perché l'elettore capisca davvero chi deve votare e che uno non vale l'altro. Due coalizioni e programmi alternativi.


Ugo Rossi e Diego Mosna\2. Chiarire agli alleati di coalizione quali sono i poteri del presidente della Provincia di Trento. Ricordare già ora che sugli assetti di giunta deve decidere il governatore, ad esempio, senza veti o ricatti da parte delle liste. Di tutto il Trentino ha bisogno tranne che di una lunga trattativa sulle poltrone.


Ugo Rossi\1. Capire quale sarà il "peso" del Pd. Cercare di farsi spiegare se ci sono zone del Trentino come la Vallagarina che non sopportano di andare a votare un candidato presidente autonomista e un capolista come Olivi. Nel caso di risposte affermative, iniziare a preoccuparsi.


Diego Mosna\1. Rivolgersi sempre più direttamente all'elettorato, senza il filtro di associazioni organizzate o di categoria. Perché queste stanno tutte dall'altra parte.


Ugo Rossi\2. Augurarsi di vincere superando il 40% dei voti, soglia oltre la quale scatta il premio di maggioranza, perché di tutto il Trentino ha bisogno tranne che di un consiglio provinciale "palude" dove ogni provvedimento va discusso ad oltranza.


Diego Mosna\2. Augurarsi di vincere o almeno di perdere con la più alta percentuale possibile, perché il sistema elettorale prevede comunque un "diritto di tribuna" che assegna grande visibilità e spazio legislativo anche all'opposizione.


Ugo Rossi\3. Sperare in un buon risultato delle liste maggiori e in ogni caso ammettere già oggi che nei posti in giunta non ci sarà spazio per tutti.


Diego Mosna\3. Al contrario, in queste due ultime settimane cercare di far crescere le liste diverse da Progetto Trentino. La lista di Silvano Grisenti i voti li porterà ma Mosna sarà in grado di superare l'obiettivo minimo di costruire una buona opposizione solo se anche le civiche "minori" porteranno qualche mattoncino di sostanza.


Il Pd. Vedere se nelle ultime due settimane si può rimediare a qualche figuraccia tipo l'ormai famosa serata deserta di coalizione a Rovereto e cercare di riunire il più possibile i candidati maggiori, divisi e ognuno lanciato verso la corsa solitaria.


Unione per il Trentino. Chiarire già oggi che non sarà mai più il partito di Grisenti, e che anche dopo le elezioni il consenso non verrà cercato solo attraverso il governo, ma con una buona e visibile elaborazione politica.


Giacomo Bezzi\1: verificare se è di centrodestra e se vuole  costruire un'area di opposizione al centrosinistra, cercando qualche intesa e non solo rotture (Leonardi) ed esclusioni (de Eccher).


Giacomo Bezzi\2: spiegare agli elettori come è possibile dichiararsi paladino dei moderati e  poi accettare Emilio Giuliana in lista.


Maurizio Fugatti: verificare quali sono i rapporti con Sergio Divina e chiedere se il senatore voterà per la Lega o per il suocero, Claudio Eccher, in lista per Forza Trentino.


Nerio Giovanazzi: dimostrare che crede davvero nel rinnovamento e chiedere ai suoi elettori di votare Vanessa Masè, la capolista di Amministrare il Trentino, al suo posto.


Il centrodestra: spiegare se cercheranno mai si vincere le elezioni o se andranno tutti e sempre in ordine sparso.


Franco Panizza: ricordare agli elettori che sulla scheda vanno indicati al massimo tre nomi di candidati. Perché avrebbe promesso di dirottare il suo mega pacchetto di voti praticamente a tutti i candidati del Patt.


Roberto De Laurentis: sovvertire il pronostico, e dimostrare che la grande voglia di candidarsi prima e l'appoggio al candidato presidente con più possibilità di vittoria poi non avevano di fatto solo l'obiettivo di una importante poltrona in una importante Agenzia provinciale.


Sindacati, categorie e associazioni. Tornare a prendere una sana distanza dalla politica e valutare sulla base delle cose che si fanno, e non sulle promesse elettorali o sul fatto che il centrosinistra vincerà le elezioni. Acli, Artigiani, coop, fuori dalle urne!


Movimento 5 Stelle. Dimostrare - dopo un probabile ingresso in Consiglio provinciale - se l'atteggiamento in aula è lo stesso del Parlamento. Se si preferisce cioè un bell'isolamento inutile o se si cerca di trattare con le altre forze politiche, cercando qualche compromesso perché solo con i propri voti non si porta a casa alcun provvedimento.


Gli elettori trentini: andare a votare, nonostante tutto.

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