Scarsa sicurezza a Trento, il problema c'è

La percezione della sicurezza in alcune zone della città di Trento è andata peggiorando negli ultimi anni. I dati dicono che si tratta di una delle città più vivibili del Paese ma esistono zone dove si ha l'impressione che sul piano della tolleranza si sia andati oltre il limite.

di Paolo Micheletto

La percezione della sicurezza in alcune zone della città di Trento è andata peggiorando negli ultimi anni. I dati dicono che si tratta di una delle città più vivibili del Paese ma esistono zone dove si ha l'impressione che sul piano della tolleranza si sia andati oltre il limite.
Da tempo l'Adige si occupa dei problemi dell'area della Portela, dove a volte si sono registrati gravi problemi di ordine pubblico e persistono situazioni in cui il decoro è stato abbandonato.
L'altro giorno il sindaco Alessandro Andreatta ha chiesto e ottenuto la convocazione del Comitato pubblico per la sicurezza e l'ordine pubblico: le decisioni sono state di togliere le panchine sulle quali decine di extracomunitari stazionano giorno e notte, creando non pochi problemi agli esercenti della zona, di installare due nuove telecamere e di promettere maggiori e più intensi controlli da parte delle forze dell'ordine.
Trento non ha i problemi delle grandi città ma alcune situazioni non vanno sottovalutate. La gestione di Flavio Tosi a Verona dimostra che i sindaci hanno i poteri per migliorare la gestione dell'ordine pubblico ma Trento deve dimostrare che la convivenza nelle zone più difficili della città non si affronta solo con le ordinanze, ma anche con la proposta di iniziative sociali, culturali, di condivisione e di sviluppo delle zone più abbandonate.
L'altro giorno i cittadini della Portela hanno chiesto ai candidati di spiegare cosa farebbero (una volta eletti) per migliorare quest'area così vicina al cuore di Trento ma che appare come la periferia più lontana. Vediamo che usciranno proposte serie, almeno dai candidati che chiedono i voti alla città.

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