Lotta contro il femminicidio, anche senza il M5S

di Luisa Maria Patruno - NO

Ieri la Camera ha approvato la conversione in legge del decreto del governo Letta contro il femminicidio. Ma se non riuscirà a passare anche al Senato entro lunedì 14 ottobre, le nuove norme per contrastare la violenza degli uomini sulle donne decade. Mancano pochi giorni e sarà una corsa contro il tempo.


Ma la questione non sembra essere così rilevante, evidentemente, per i parlamentari del Movimento 5 Stelle di Grillo, che non hanno partecipato al voto contestando il fatto che il testo di legge contenesse anche altri articoli. "Non votiamo un decreto fritto misto" hanno detto i deputati grillini. E per il trentino Riccardo Fraccaro la legge è inaccettabile perché contiene norme sul Tav liberticide e "a favore delle lobby".


E' senz'altro vero che le leggi omnibus non sono una buona pratica e nel merito delle singole norme ciascuno può avere le sue buone ragioni, sta di fatto che il risultato è stato che con il suo "non voto", su una legge così importante come quella contro il femminicidio, il "non partito" M5S si è dimostrato ancora una volta irrilevante in Parlamento. Se il decreto riuscirà ad essere convertito in tempo dal Senato, si potrà dire che avremo finalmente una legge contro la violenza sulle donne e l'avremo anche senza il M5S, che non ne ha compreso l'urgenza.

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