Guerra delle preferenze nel Pd per la vicepresidenza della Provincia

Luca Zeni e Donata Borgonovo Re avrebbero voluto partecipare alle primarie del centrosinistra per il candidato presidente della Provincia. Il Pd a luglio ha però fatto un'altra scelta, puntando sull'assessore all'industria Alessandro Olivi, che ha perso l'occasione di conquistate la leadership della coalizione. E ora che tutti e tre si trovano candidati nella stessa lista, benché Olivi parta con il vantaggio del posto di capolista perché il partito ha deciso di continuare a investire su di lui, gli altri due se la vogliono giocare per cercare di dimostrare quanto non hanno potuto l'estate scorsa, ovvero di avere loro il maggiore consenso degli elettori

di Luisa Maria Patruno - NO

Luca Zeni e Donata Borgonovo Re avrebbero voluto partecipare alle primarie del centrosinistra per il candidato presidente della Provincia. Il Pd a luglio ha però fatto un'altra scelta, puntando sull'assessore all'industria Alessandro Olivi, che ha perso l'occasione di conquistate la leadership della coalizione.
E ora che tutti e tre si trovano candidati nella stessa lista, benché Olivi parta con il vantaggio del posto di capolista perché il partito ha deciso di continuare a investire su di lui, gli altri due se la vogliono giocare per cercare di dimostrare quanto non hanno potuto l'estate scorsa, ovvero di avere loro il maggiore consenso degli elettori.
Sarà dunque una guerra all'ultima preferenza nel Pd. Olivi cerca il suo riscatto in queste elezioni, dopo la delusione delle primarie. E ha necessità di essere il più votato della lista per affermare - senza discussioni - il diritto alla vicepresidenza della Provincia, che il Pd rivendica dando per scontato che sarà il partito più votato della coalizione vincente. 
Zeni e Borgonovo Re, viceversa, puntano a scalzare Olivi dal podio e aggiudicarsi, con la forza dei voti, la poltrona numero due in giunta. Non per nulla sono partiti in quarta con una campagna elettorale individuale, ricca di eventi e iniziative personali, che hanno dato anche un certo fastidio agli altri candidati a dimostrazione del nervosismo che si avverte in casa Pd.
Come è accaduto per l'incontro pubblico di questa sera organizzato da Luca Zeni a Spormaggiore con il candidato presidente Ugo Rossi. Dopo i mugugli di altri candidati del Pd per aver accettato di partecipare a un appuntamento con il solo Zeni, Rossi ha dovuto precisare di essere a disposizione di chiunque altro candidato glielo chieda.
Ma la partita non è solo a tre, perché queste candidature rappresentano anche sensibilità e visioni diverse all'interno del partito. Così, accade che si muovano in sintonia con Olivi altri candidati come Bruno Dorigatti, Michele Nardelli, Alessio Manica, Giuseppe Vergara, mentre Mattia Civico sia più in linea con Donata Borgonovo Re. Fanno una partita a sè, invece, le due assessore comunali di Trento, Violetta Plotegher e Lucia Maestri, capaci di dare del filo da torcere ai consiglieri uscenti, e personaggi come l'ex deputato Luigi Olivieri che dalla Val Rendena punta a tornare protagonista della politica provinciale.   

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