Dellai-Grisenti, che scontro

Se le danno di santa ragione, come solo due amici che si sono voluti bene e poi hanno litigato di brutto sanno fare. Uno contro l’altro, sempre e comunque. Fino all’ennesima resa dei conti. Anche con toni da insulto

di Paolo Micheletto

Se le danno di santa ragione, come solo due amici che si sono voluti bene e poi hanno litigato di brutto sanno fare. Uno contro l’altro, sempre e comunque. Fino all’ennesima resa dei conti. Anche con toni da insulto.
Il botta e risposta a distanza tra Lorenzo Dellai e Silvano Grisenti dà molta sostanza a questa campagna elettorale, con il rischio memmeno tanto velato di oscurare la competizione tra Ugo Rossi e Diego Mosna.
Certo, da tempo l’ex presidente della Provincia e l’ex suo potente assessore fanno a cannonate a forza di dichiarazioni e di frecciate. L’ultimo scontro è legato all’intervista rilasciata da Lorenzo Dellai a Luisa Patruno il giorno dopo la fiducia al governo Letta e la rottura del Popolo delle libertà. Dellai sostiene che quanto accaduto «aprirà spazi per costruire un’area politica che si richiama a un’idea di popolarismo e liberal-democratica alternativa al populismo». In sintesi, dice Dellai: la rottura del Pdl apre scenari nuovi, interroga pure il Pd e crea le condizioni per una de-composizione dell’attuale bipolarismo.
Apriti cielo. Un ispiratissimo Grisenti fa pubblicare sul sito Internet di Progetto trentino una nota (dal titolo «Nemo propheta in patria») in cui ironizza: «Ho letto il giornali e ho scoperto che l’ex presidente della Provincia di Trento è dovuto arrivare fino a Roma per capire quello che io avevo capito, elaborato e detto» da tanto tempo. Grisenti si dice soddisfatto («Porca miseria! Avevo ragione. Anche quella persona così famosa la pensa così») ma poi dice di provare «disappunto»: «Ho letto attentamente e mi sono reso conto che Dellai non sa assolutamente di che cosa sta parlando». Insomma, prima Grisenti dice a Dellai che arriva alle sue idee con molti anni di ritardo, poi aggiunge che le capisce pure male.
E’ di ieri la reazione Dellai, che punto sul vivo reagisce con una buona battuta. Con sarcasmo, il deputato punge: «Da sempre lui si occupa di elaborazione politica, mentre io visito i cantieri», scherzando su quella che era la classica divisione dei compiti tra i due: la mente politica l’ex presidente, il braccio operativo l’ex presidente. Come dire, per bocca di Dellai: da sempre la politica la capisco io, non Grisenti.
Insomma, siamo alla rissa. Un confronto tutto da seguire, fino al 27 ottobre. E oltre.

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