Il futuro di «Trentino 33»

di Carlo Stefenelli

Paola Giacomoni evidenzia come poche delle proposte programmatiche del “Manifesto Trentino 33”, che viene definito come “l’unica vera novità” nel panorama politico recente, abbiano trovato posto nel programma del candidato Presidente Ugo Rossi.

In realtà alcuni dei firmatari del manifesto sono presenti all’interno della coalizione di centro-sinistra autonomista come candidati (Carlo Stefenelli nel PD ed Enzo Passaro nell’UPT) o come ispiratore di una lista laico-socialista (Mario Raffaelli).

L’aspetto singolare è che nella vicenda elettorale più o meno tutti i partiti e le liste, PD incluso, si sono preoccupati di assicurarsi prima i candidati e poi di elaborare un programma elettorale a liste già chiuse. Logica vorrebbe che un candidato, nel momento dell’accettazione della candidatura, potesse avere a disposizione un programma da sottoscrivere.

L’impegno reciproco che i firmatari e gli aderenti al manifesto “Trentino 33” avevano assunto era quello di portare avanti delle idee di lungo respiro, in un arco temporale di almeno 20 anni (2013-2033), incardinandole in una sorta di programma condiviso da "offrire” alle diverse forze politiche.

E’ di tutta evidenza che su alcune tematiche (riforma istituzionale, sistema di mobilità su rotaia denominato “Metroland”, rete autostradale) esistevano, al momento della presentazione pubblica del manifesto, degli evidenti elementi di contrapposizione rispetto alle politiche della giunta provinciale uscente.

Allo stato attuale il candidato presidente Ugo Rossi ha già recepito le nostre gravi perplessità rispetto al progetto faraonico ed assolutamente incompatibile con l’attuale situazione finanziaria del Paese e del Trentino denominato “Metroland” e questa può già essere considerata una nostra piccola vittoria, anche se non è ancora chiaro quale sarà l’atteggiamento della lista, l’UPT, che fa riferimento all’on.Dellai: sarà compito di Enzo Passaro, candidato nella lista dell’UPT, portare avanti con coerenza le nostre idee al riguardo convincendo l’inventore e forte sostenitore del progetto a cambiare idea.

Anche sulla riforma istituzionale e sul nuovo ruolo da assegnare a Regione e Provincia, ma soprattutto sulla necessità di rivedere profondamente l’attuale ruolo delle comunità di valle, esistono idee divergenti: il gruppo “Trentino 33” condivide  la necessità di stimolare la gestione associata dei servizi creando ambiti territoriali di dimensioni adeguate che potranno in futuro facilitare processi di unione o fusione delle attuali realtà comunali in macrocomuni, come già sta avvenendo in val di Non, ma è assolutamente contrario alla presenza di un livello istituzionale intermedio, su base elettiva diretta, che consideriamo antistorico nel momento in cui si parla, a livello nazionale, di abolizione delle province.

Il gruppo “Trentino 33” continuerà la sua attività anche dopo le elezioni, in un continuo confronto con le forze politiche e con le istituzioni: chi, come il sottoscritto, ha deciso di partecipare alla vicenda elettorale all’interno di un partito del centrosinistra, si impegna, nel rispetto dei programmi di coalizione e di partito, a promuovere un dibattito nel quale il “Manifesto Trentino 33”, con le sue inevitabili future evoluzioni, sarà un punto fermo di stimolo per la crescita del nostro Trentino.

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