Ancora sui farmaci

Risposte in merito alla questione farmaci

Dino Pedrotti

Luca (5.08) scrive che “i datori di lavoro non apprezzano i genitori che si dedicano alla famiglia” (purtroppo è vero) e che “la rapida guarigione è spesso una necessità, senza aspettare i tempi naturali”.
Ebbene, per completare quanto avevo scritto, devo dire che “i tempi naturali” della maggior parte delle malattie febbrili (causate da virus!) NON sono affatto più rapidi quando uso farmaci come gli antibiotici (pag. 91 del libro Bambini sani e felici): anzi, sono più frequenti le complicazioni. Tutta la Pediatria internazionale concorda su questo principio. L’influenza dura tre giorni con i purganti della nonna (1), con antibiotici o propoli (2) oppure senza dare nulla (3). È meglio "imparare a contare fino a tre"!

Luca3 (5.08) scrive che fare un figlio è una scelta di coppia e si devono accettare anche rischi economici: “Non penso che la società debba mettersi a carico la febbre di tuo figlio. Prendi ferie!”.
Elioluna (5.08) espone invece il caso del grave prematuro di 400 grammi (4 mesi di ricovero) che ha svuotato la cassa di casa (ma ora “è una meraviglia!”).
Aiutare le coppie a fare figli e a curarli è un preciso dovere delle società umane. L’individualismo di oggi (che è alla base del consumismo e dell’indifferenza) fa sì che il 30% dei giovani si rifiuti di fare figli; e avere in Italia solo 1,3 figli per coppia preoccupa economisti e politici che guardano al futuro. Gli stati scandinavi, i più seri sull’argomento, aiutano moltissimo le famiglie nei primi anni di vita del figlio. La Neonatologia trentina da anni fa pressioni politiche a livello nazionale, perché migliorino gli aiuti alle mamme e alle famiglie di gravi prematuri (ricordo l’impegno nostro nel 2000 per l’art. 11 della legge 53 - pag.161 del libro).

Sergio TN (7.08) ci dice che “di salute e di farmaci bisogna parlare anche ai bambini, non solo ai genitori”.
Giusto! Occorre coinvolgere i figli non solo sul tema specifico della salute naturale, ma anche su ogni scelta che il mondo attuale ci impone. Occorre partire fin dall’inizio (ancor prima del concepimento) con un progetto di vita di famiglia, così come si fa con ogni viaggio importante. Alla base la responsabilità dei genitori, la sobrietà, la coerenza, l’ascolto, il dialogo, l’esempio. L’obesità, che rappresenta un grave problema per la salute dei bambini, ha alla base cattivi esempi e scelte consumistiche dei genitori. È anche molto importante educare i figli a sopportare piccoli malesseri senza ricorrere a farmaci, e il libro Bambini sani e felici ci insegna proprio questo.

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