Ancora sui vaccini

Rispondo ad altre due domande che mi sono state rivolte negli ultimi giorni dai lettori dell'Adige, nell'ambito del dibattito sui vaccini pediatrici

Dino Pedrotti

NUOVE RISPOSTE ALLE OSSERVAZIONI ARRIVATE NEGLI ULTIMI GIORNI

 

A Giampiero P. (11.07): un vaccino non è un antibiotico che si dà a peso. È una carica di antigeni (tossine, virus, batteri,…) che simula quella che può arrivare, grande o piccola, a un lattante come ad un bambino di 30 kg quando ha un contagio. Le risposte del sistema immunitario sono ben studiate così come queste “cariche”. Ci sono alcuni vaccini con cariche diverse per bambini e adulti (ad esempio il vaccino antidifterico-pertossico “dp” che si pratica a 15 anni.

 

A Elia Dallabrida (14.07): ripeto che sono solo un modesto pediatra che si aggiorna su giornali scientifici affidabili (per me, naturalmente). A proposito del caso Wakefield leggo che “gli autori dello studio di Wakefield hanno firmato una dichiarazione con cui hanno ritirato le conclusioni del loro lavoro37 “Vorremmo fare chiarezza sul fatto che nello studio non è stata determinata nessuna associazione causale tra il vaccino MPR e l’autismo, per la mancanza di dati. […] Pertanto siamo dell'opinione che ora sia venuto il momento di ritirare collettivamente e in modo formale le interpretazioni dei risultati dello studio”. Allego quanto ho studiato su www.vaccinarsi.org: clicca qui per vedere lo studio

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