L'Adige, i lettori e le gradite belle notizie

Il giornale è lo specchio della realtà: se le previsioni economiche sono di un'estate con il turismo in calo, non possiamo scrivere che sarà invece in crescita. Sarebbe un non voler vedere la realtà. Anzi, sarebbe una manipolazione della realtà

di Pierangelo Giovanetti

Caro direttore, sento il notiziario di una importante radio locale che inizia con il seguente servizio: «Nuvole nere sul turismo... un'indagine ha rivelato che la gente spenderà meno...». Poi intervistano la rappresentante di un'agenzia viaggi che ha consigliato i soggiorni all'estero (Tunisia) a suo dire più economici.
Ad ascoltare il servizio sono rimasto male perché ritengo che i mezzi di comunicazione dovrebbero cercare di creare un clima di fiducia fra la gente e i mass media locali dovrebbero promuovere preferibilmente se non i prodotti trentini, almeno quelli italiani. Ci sono magnifiche località turistiche anche in Italia e considerando il viaggio costano anche meno.
Vorrei inoltre chiedere all'Adige che dopo il bombardamento di notizie negative sulle spiagge allagate del Lago di Caldonazzo che lo scorso mese hanno tenuto lontano i turisti anche quando i problemi erano superati, di predisporre per alcuni giorni adeguati servizi sul ritorno alla normalità della situazione con dettagli fotografici simili a quelli delle giornate di pioggia.
Sarebbe opportuno dare la giusta attenzione alle buone notizie anche se quelle cattive forse fanno vendere qualche copia in più.


Il giornale è lo specchio della realtà: se le previsioni economiche sono di un'estate con il turismo in calo, non possiamo scrivere che sarà invece in crescita. Sarebbe un non voler vedere la realtà. Anzi, sarebbe una manipolazione della realtà.
Il giornale, quindi, riporta i fatti per come sono. L'Adige si sforza di farlo quotidianamente con attenzione scrupolosa, verifiche incrociate, completezza delle fonti, equilibrio delle posizioni diverse raccolte. A volte facciamo anche degli errori, ma l'impegno è di raccontare questa nostra terra e la sua gente con amore, obiettività, grande responsabilità, e anche consapevolezza del nostro ruolo di «voce dell'opinione pubblica», e quindi di controllo e contrappeso dei vari poteri. Così abbiamo fatto anche con un approfondito lavoro di inchiesta per quanto riguarda Caldonazzo, le spiagge allagate, e tutta la storia che ci sta dietro.
Nel nostro compito quotidiano di fare informazione, spessissimo ci capita di mettere in pagina notizie che non ci piacciono o non si vorrebbe scrivere. Cerchiamo di farlo con umanità e rispetto, perché conoscendo cosa accade attorno a noi, certe cose possiamo combatterle ed evitarle.
Quanto all'attenzione alla terra trentina, alle sue realtà economiche, sociali, culturali, storiche e artistiche e di tradizioni, fa geneticamente parte dell'anima e dell'identità dell'Adige. Bisogna stare attenti, però, a non scivolare nel trentinismo, e nella chiusura provincialotta, pensando che il mondo inizi a Borghetto e finisca a Salorno. Primo perché non è vero, secondo perché non aiuta a capire l'universo che ci circonda e a crescere anche come trentini.
Detto questo, ciò non toglie che l'Adige abbia il dovere di presentare pure «notizie positive», fatti e personaggi qualificanti, storie di successo, semplicemente piccoli grandi fatti che non fanno troppo rumore, ma fanno crescere l'intera comunità.
I giornali debbono imparare a raccontare le «belle notizie», il positivo che c'è nella realtà in cui viviamo, le esperienze che funzionano e che portano una ventata di speranza di fronte alle tristezze che a volte la vita riserva. Tra il resto non è vero che sono solo le brutte notizie a far diffondere un gironale. Raccontare belle storie e personaggi interessanti è un modo serio e moderno di fare giornalismo, che è premiato dai lettori. L'esperienza dell'Adige ne è la prova.

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