Kompatscher, Pardatscher e il Trentino piccolino

di Paolo Ghezzi

Non è che a Bolzano sia tutto rose e fiori. Anzi.

Lo scandalo elettrico Sel, per dire, è ben peggiore del caso Grisenti.

Il tramonto di Durnwalder è assai più doloroso e malinconico del rapido e quasi elegante travaso di Dellai dal palazzo trentino a quello romano.

Però, su tante cose abbiamo ancora da imparare.

Tipo: l'ospitalità turistica, i vini, la tempestività del servizio statistico. Ecc.

Tipo: rinnovamento classe dirigente.

Da sinistra a destra. Passando per il centro.

I Verdi si smarcano dall'eterno Boato e si inventano l'alleanza con Sel e fanno deputato l'ottimo Kronbichler.

I Freiheitlichen puntano sulla giovane Ulli Mair: cattivella quanto basta per mordere e far paura.

La stessa cara vecchia stella alpina Svp si affida a un sindaco quarantenne, Arno Kompatscher, per cercare di rinviare l'inizio del declino. Primarie veloci, successo schiacciante (oltre l'85%) del veloce, brillante, comunicativo Arno, che eppur dice: basta uomini soli al comando, ci vuole la squadra. Intanto, è candidato Landeshauptmann, con largo anticipo sui tempi ultimi.

E invece, quaggiù.

Quaggiù il maggior partito (il democratico) è democraticamente incartato sul metodo dei preliminari primarie, chissà quando e come partorirà un candidato.

Ma intanto si è rifatto vivo Raffaelli, non rinunciamo all'esperienza di Pietracci, resuscitiamo Grisenti ed evochiamo gli spiriti protettori, Flaminio Piccoli e Bruno Kessler, mentre Pacher è già "cansado" di governar.

E invece, quaggiù.

Il Trentino mette paletti a un altro quarantenne sveglio, aus Salurn, che fa l'ingegnere e fa rima con Kompatscher: cioè Walter Pardatscher.

Il quasi settantenne Paolo Duiella, già braccio destro di Dellai, già beneficiato da una seconda presidenza triennale all'Autobrennero, fa fuoco e fiamme per non passargli tutto il pacchetto delle deleghe da amministratore delegato, con il povero Pacher che cerca di mediare con Durni per non fare la figura del trentino levantino di cui i cugini sudtirolesi fanno bene a non fidarsi.

Il tutto mentre si chiede il forte appoggio del governo Alfetta e di Bruxelles per evitare la gara europea di rinnovo concessione: beghe da cortile strapaesano, che andrebbero risolte con una stretta di mano tra gli azionisti pubblici dell'A22, e invece finiscono in tiramolla che finiscono sui giornali.

Non è un Trentino per giovani.

Ma è il Trentino del piccolo cabotaggio della politica piccola.   

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