L'eleganza della papessa

di Andrea Tomasi

Pantaloni grigi, stivaletti, duer perle come orecchini (stile elegante minimalista), foulard, giacca e maglia color panna. Daria de Pretis - docente di diritto amministrativo e avvocato - è stata eletta con 292 voti.
 
Fumata bianca, alla terza tornata elettorale. Onore delle armi, da parte sua, all'unico avversario rimasto in piedi: l'economista Stefano Zambelli (88 preferenze). È lei la nuova rettrice dell'Università di Trento.
 
Ha davanti sei anni non facili: onori (in ateneo tutti sembrano apprezzare il rosa che ha portato, oltre che la sua competenza, che - come dicono i suoi sostenitori - fa dimenticare il legame matrimoniale con un big della politica trentina, Gianni Kessler, figlio di Bruno, quello della Fondazione) e oneri (dopo la provincializzazione dovrà tenere dritta la barra, senza sembrare barricadera e senza cedere di fronte ad un interlocutore forte, principale finanziatore dell'accademia trentina, che si chiama Provincia).
 
Intanto guadagna punti in eleganza. Non ci ci riferiamo all'abbigliamento, ma alla sua risposta a chi le ha fatto notare che al momento dell'acclamazione non si sono visti il rettore uscente Davide Bassi, il presidente del cda Innocenzo Cipolletta e il direttore generale Giancarla Masè. Queste le parole della Magnifica rettrice: "Forse è stato un atto di delicatezza da parte del rettore. Gli altri invece non fanno parte del corpo elettorale. Immagino che ci si incontrerà". Chapeau! E buon lavoro.

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