Malagò, occasione persa

Ha perso un’occasione il nuovo presidente del Coni, Giovanni Malagò. Martedì, a sorpresa, è stato eletto alla guida dello sport italiano. Ieri, a Trento, aveva la possibilità per mostrarsi al mondo intero in una cerimonia di inaugurazione che ha affascinato non soltanto le migliaia di trentini presenti in piazza Duomo ma anche i telespettatori a casa. Nella magìa di mille suoni e colori è piaciuto anche il tanto contestato quanto allegro inno di Goran Bregovic. Il ministro allo Sport Piero Gnudi c’era, Malagò no, anche se ha annunciato la sua presenza in pista in uno dei prossimi giorni. Peggio per lui.

di Guido Pasqualini

Ha perso un’occasione il nuovo presidente del Coni, Giovanni Malagò. Martedì, a sorpresa, è stato eletto alla guida dello sport italiano. Ieri, a Trento, aveva la possibilità per mostrarsi al mondo intero in una cerimonia di inaugurazione che ha affascinato non soltanto le migliaia di trentini presenti in piazza Duomo ma anche i telespettatori a casa.
Nella magìa di mille suoni e colori è piaciuto anche il tanto contestato quanto allegro inno di Goran Bregovic. Il ministro allo Sport Piero Gnudi c’era, Malagò no, anche se ha annunciato la sua presenza in pista in uno dei prossimi giorni. Peggio per lui.
Da oggi spazio alle gare. Allo stadio del fondo di Lago di Tesero andrà in scena una delle prove più spettacolari, la sprint. I norvegesi sognano la prima doppietta d’oro, con la coppia Marit Bjoergen - Petter Northug, ma il vento dell’Est - con la polacca Kowalczyk, il russo Kriukov e il kazako Poltoranin - potrebbe spegnare gli entusiasmi di un’intera nazione.

La speranza azzurra si chiama Federico Pellegrino. Vola Chicco, l’Italia è con te.

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