Unser Papst Joseph

di Paolo Ghezzi

C'è il "Vater unser", Padre nostro, bellissima preghiera (anche per i non credenti), perfetta soprattutto in tempi di crisi ("Dacci oggi il nostro pane quotidiano...").

E c'è "Unser Papst", il "nostro" papa, che si ritira. Così ha titolato il Dolomiten, alludendo non solo alla granitica fede che ancora alberga nei cuori degli altoatesini devoti da secoli al sacro cuore, ma anche alle radici sudtirolesi di Ratzinger, la cui nonna materna, Maria Peintner, nacque il 29 giugno 1855 a Raas (Rasa), frazione di Natz-Schabs (Sciaves), nel maso Töll Hof, tuttora esistente anche se ovviamente restaurato.

Nel suo commento, il direttore del quotidiano bolzanino, Toni Ebner, si augura di rivedere spesso l'ex papa - che già amava frequentare Bressanone - quassù tra le montagne.

Sarebbe un formidabile richiamo turistico, e quindi la fede avrebbe la conseguenza collaterale (non sgradita ai pragmatici sudtirolesi) del business.

Ancora più formidabile se l'ex papa decidesse di mettere 650 km di distanza tra sé e il suo successore, abbandonando Roma e rifugiandosi in un maso della terra della nonna. Ma qui difficilmente potrebbe restare "nascosto al mondo", come ha annunciato di voler fare: le mura vaticane garantiscono maggiore privacy.

In ogni caso, è urgente aggiornare il sito turistico di Natz-Sciaves, "altopiano delle mele con spettacolare vista su Bressanone". Infatti, se ci cliccate adesso, l'incantevole paese di Rasa (550 abitanti, 824 metri d'altezza) è celebrato per i boschi di conifere e per il biotopo Raier Moos, e non per il maso della Großmutter di Raztinger. Quale papale amnesia! Urge sacrosanta correzione. In proiezione pensione. 

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