Liste senza donne: «Sono indignata»

Si va verso le elezioni politiche, ma quello che doveva essere un segno di rinascita, in Trentino ha di fatto escluso una delle forze più importanti della società

di Barbara Goio

Poco più del sei per cento. Ecco la percentuale di donne che i tre più grandi collegi del Trentino (Trento, Rovereto, Valsugana e Fiemme-Fassa) candidano al Senato. Una su quindici. 

 

Alla Camera qualche spiraglio c'è ma, a parte una sola capolista, la quasi totalità delle formazioni candida le donne dal quarto posto in giù, fuori podio senza speranza (e c'è anche chi fa dieci su dieci, neanche una donna in lista).

 

Meno male che queste dovevano essere le elezioni del rinnovamento, della rinascita economica, morale, etica!

 

Perché ne parlo qui? Perché le donne sono una delle forze del mondo, forse la più importante. Da sempre.

E ancora una volta viene messo nero su bianco la realtà: contiamo poco più di nulla. 

 

Le elezioni politiche sono come le manifestazioni sportive: servono a quantificare, razionalizzare, evidenziare, fotografare la realtà. In un caso viene scritto, nero su bianco, chi è il più veloce, il più resistente, il più reattivo, la squadra che si coordina meglio, che sa lottare con più determinazione. Nell'altro, chi ha più consensi, chi sa meglio rappresentare i cittadini, chi sa servire con più dedizione. E le donne? Sparite. 

 

E' un segnale molto preoccupante. 

Io sono indignata.

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