Parto e interventi alla prostata  per par condicio senza anestesia

di Patrizia Todesco

Mi scuserà la collega Barbara Goio se torno sull’argomento del parto indolore, dell’analgesia peridurale. E ci torno con un pensiero diametralmente opposto al suo. Mi indigna pensare che nel 2013 non si riescano a trovare i soldi per finanziare seriamente il progetto che garantirebbe a tutte le donne che ne fanno richiesta un parto meno doloroso. Mi indigna perché è provato che con l’analgesia diminuiscono anche i parti cesarei e di conseguenza i rischi. Mi indigna perchè ormai si usa l’anestesia per qualsiasi cosa, tranne che per il parto. Proporrei, provocatoriamente, di togliere l’anestesia anche durante gli interventi alla prostata. Questo non si sognerebbe mai di farlo nessuno, ma siccome le donne hanno sempre «partorito con dolore», sembra che non sia un problema che tocca i nostri politici e i nostri dirigenti dell’Azienda sanitaria adoperarsi per farle soffrire meno anche in quello che viene definito «ospedale senza dolore». Ho l’impressione che questo sia un problema tutto femminile che, a quanto pare, nessuno vuole prendere in seria considerazione. Perlomeno non Italia e non in Trentino. Poi basta varcare il confine per scoprire che in molti paesi europei partoriscono con la peridurale oltre il 70% delle donne.
Da qualche giorno sul web sta girando un filmato olandese. Protagonisti dell’esperimento due noti personaggi della tv olandese, Dennis Storm e Valerio Zeno, che attraverso degli elettrodi che trasmettono crescenti impulsi elettrici all’addome, hanno potuto provare qualcosa di simile a ciò che sentono le donne nel dare alla luce un bambino. L’esperimento dura pochi minuti ma alla fine i due paiono decisamente provati. Forse sarebbe utile far fare il test a coloro che fino ad oggi, nella nostra provincia, non hanno fatto nulla affinché l’analgesia peridurale diventasse un diritto (reale) per le mamme.

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