I Know a Place: live  a sorpresa nel cuore di Trento

L’ambizione dichiarata è quella di iniziare, come primo step, da una serie di singoli eventi in strada e appunto a sorpresa nel centro cittadino per poi costituire una rete aperta e libera di artisti e fruitori di cultura in regione. E l’idea è davvero gustosa se si pensa anche alle limitazioni sempre più rigide sugli orari dei concerti a Trento e a certe decisioni come quelle sul permettere di suonare solo in acustico (e con limitazione del numero dei componenti) che ci hanno lasciati , a dir poco, sconcertati

di Fabio De Santi

Il nome scelto è diretto ed incisivo “I Know a Place” (letteralmente “io conosco il posto”). E dietro c’è , in primis, la voglia di fare musica, a fare cultura in modo sano, libero, spontaneo, gratuito e di provare a cambiare la situazione di una città come Trento in cui , appunto, il fare musica, il suonare sta diventando un’ impresa sempre più ardua.

 

La logica è quasi situazionista: proporre una serie di eventi, si inizia oggi mercoledì 7 novembre, in location “misteriose” del capoluogo: nessuno insomma sa esattamente quando, dove e chi si esibirà in questi momenti live . Chiunque può scoprirlo attraverso una serie di indizi che verranno disseminati nei giorni precedenti alle performance tramite il sito Facebook ufficiale http://www.facebook.com/pages/I-Know-A-Place/ e quelli delle varie formazioni coinvolte.

 

Dietro “I Know a Place” c’è un collettivo informale di musicisti trentini , costantemente alla ricerca di un posto in cui la musica non sia considerata rumore, formato dai componenti di Alchimia, Anansi, Bob & The Apple, The Bastard Sons Of Dioniso e Rebel Rootz insieme al regista Matteo Scotton e alla casa di produzione Babbies Production.

 

L’ambizione dichiarata è quella di iniziare, come primo step, da una serie di singoli eventi in strada e appunto a sorpresa nel centro cittadino per poi costituire una rete aperta e libera di artisti e fruitori di cultura in regione.

 

E l’idea è davvero gustosa se si pensa anche alle limitazioni sempre più rigide sugli orari dei concerti a Trento e a certe decisioni come quelle sul permettere di suonare solo in acustico (e con limitazione del numero dei componenti) che ci hanno lasciati , a dir poco, sconcertati.

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