Fisco, mi sento un e-vaso da notte

Ieri sono andato in banca per chiedere se avevano calendari del 2013, e il mio direttore mi fa «perché quello dell'anno scorso l'hai già buttato via?». Poi, siccome sono un bravo cliente (oggi per essere un bravo cliente della banca basta andare sotto col conto ogni due settimane, così loro possono farti gli interessi migliori. Che poi sono sempre i loro), mi ha sorriso e mi ha portato nel caveau dove ha estratto un calendario dalla cassaforte «tieni, questo è per te. Però siccome c'è crisi, quest'anno abbiamo fatto calendari solo di sei mesi» «ma come, e gli altri sei mesi come faccio?» «eh dai, va a ocio!»

di Lucio Gardin

scontrinoMario Monti e i 40 ladroni, con questa storia della caccia all'evasore, hanno impestato gli italiani di sensi di colpa. Quando mi trovo in tasca più di trenta euro in contanti, mi sento un evaso anch'io. Un e-vaso da notte, avendo solo liquidi. E so di non essere l'unico. Basta guardarsi in giro. Tutti che guardano se il vicino al ristorante o alla posta o in banca, paga in contanti o con la carta. Se paga in contanti meglio non avvicinarsi troppo, potrebbe essere sotto controllo della finanza. Anche durante la messa ormai non si può più fare l'elemosina con gli spiccioli. L'altra domenica in duomo c'era il sacrestano che girava col sacchettino per le offerte collegato a un apparecchio per il bancomat. La messa è durata tre ore e venti perché quello davanti continuava a sbagliare il numero del codice. Certo, questa storia di dover giustificare ogni spesa sta creando dei mostri. 

 

C'è gente - io per esempio - che chiede lo scontrino anche quando va con le donnine allegre. Sia mai che si tratti di una parente del premier, e puta caso la sera quando rientra a casa glielo dice. E mentre noi viviamo sotto il vetrino del microscopio finanziario, quelli al governo per risollevare l'economia non trovano di meglio che aumentare le tasse. Per fortuna erano dei tecnici, se fossero stati approssimativi cosa facevano? Probabilmente Monti ha pensato «mi chiedono di tagliare le spese e io lo faccio», ma qualcuno gli spieghi che non ci riferivamo alle nostre.

 

Il risultato è che ormai i soldi non ci sono neanche dove dovrebbero esserci. Ieri sono andato in banca per chiedere se avevano calendari del 2013, e il mio direttore mi fa «perché quello dell'anno scorso l'hai già buttato via?». Poi, siccome sono un bravo cliente (oggi per essere un bravo cliente della banca basta andare sotto col conto ogni due settimane, così loro possono farti gli interessi migliori. Che poi sono sempre i loro), mi ha sorriso e mi ha portato nel caveau dove ha estratto un calendario dalla cassaforte «tieni, questo è per te. Però siccome c'è crisi, quest'anno abbiamo fatto calendari solo di sei mesi» «ma come, e gli altri sei mesi come faccio?» «eh dai, va a ocio!».

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