Scippata di notte, salvata dai giovani

di Pierangelo Giovanetti

Caro direttore,
gli angeli esistono ed io ne ho incontrato tre venerdì sera con tre ali ai piedi! Ho 72 anni, alle 23 stavo rincasando spedita sotto una pioggia battente sul marciapiede di via Milano a Trento, quando un uomo in bicicletta tutto incappucciato, veloce come una freccia, strattonandomi mi ha strappato la borsa!  Insomma, come si dice in gergo, sono stata scippata! Nonostante lo shock e lo strattone alla spalle destra, ho iniziato a gridare aiuto con tutta la forza che possedevo ed ho attirato l'attenzione di un gruppo di ragazzi che stava stazionando fuori dal ristorante Doc. Improvvisamente tre ragazzi sono partiti all'inseguimento, uno in bici e gli altri due a piedi ed hanno percorso quasi tutta via S. Bernardino.
A metà via ho visto ritornare i miei tre angeli con la mia borsa in mano! con le bretelle strappate ma integra!
Il ladro, vistosi braccato, l'ha gettata in terra ed ha proseguito la fuga! I tre angeli si sono fermati un po' con me rassicurandomi ed assicurandosi che stessi bene, li ho ringraziati ma non abbastanza e, sotto quella pioggia battente, non ho memorizzato i loro volti.
È per questo che li voglio ringraziare pubblicamente: Grazie ragazzi! siete i miei angeli! Vi porto nel cuore!
Direttore, non metta il mio cognome. Non serve, voglio solo far sapere che esistono molte persone buone oltre a quelle cattive.
Mariagrazia Z.


Un giornale spesso è costretto a riportare brutte notizie, o fatti incresciosi che succedono anche da noi, nella nostra città e nei nostri paesi. Tante volte il male fa più rumore del bene, tanto da farci confondere, e da farci pensare che siano più le cose brutte che accadono di quelle belle. E che la gente sia ormai indifferente, non più disposta a dare una mano all'altro, o ad aiutarlo nella difficoltà e nel pericolo.
Testimonianze come queste rincuorano dal profondo. Dimostrano che il bene c'è, viene fatto, silenziosamente, quando meno ce lo si aspetti. In  giro c'è tanta brava gente, specie fra i giovani, capaci di sincera generosità e forti entusiasmi. Come quello di scattare subito in difesa di una signora aggredita, e di rincorrere il malvivente fino a recuperare la borsetta.
Contattata poi dai carabinieri, la signora Grazia non ha voluto sporgere denuncia. L'intervento di quei giovani che l'hanno soccorsa, rassicurata, sostenuta nello spavento, e le hanno riportato il maltolto, è stato per lei un gioia grande, che ha cancellato il resto. Il suo grazie a quelli che lei chiama «angeli», è un grazie che va a tutti quanti, e sono tanti, silenziosamente senza attendersi ricompense o riconoscenza, fanno ogni giorno il loro dovere. E quegli «angeli» sono la prova che a fare il bene, si riesce perfino a far passare il male in secondo piano.
 p.giovanetti@ladige.it

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