Bosco della Città, i cani e il wc che manca

di Pierangelo Giovanetti

Caro direttore, il Bosco della Città è senza dubbio il parco pubblico più bello e grande di Trento. Però non è tutto oro quello che luccica, infatti le assurdità non mancano. Primo, i cartelloni pubblicitari. La Provincia ha pensato bene di spendere un po' di soldini pubblici per allestire dei mega-cartelloni per fare pubblicità al nostro bellissimo Trentino. Peccato che nel parco la frequenza di turisti sia quasi nulla, quindi a chi sono rivolti? Inoltre qualche mente geniale ha pensato di piazzarli proprio davanti ad alcune panchine. Con tutto lo spazio che c'era, dovevano proprio sistemarli lì? E quanto hanno speso per questa genialata?
Secondo, i cani. Argomento da sempre scottante. Durante la settimana, il 70% dei frequentatori del parco sono persone con cani che, visto la pochissima affluenza, rischiano multe lasciando i loro cani liberi di giocare nelle zone più isolate. Ci sarebbe tantissimo spazio per costruire un'area cani, sicura e recintata, così sarebbero felici i proprietari e chi non vuole i cani liberi. Ma la Provincia ha risposto che non ci sono soldi…. Però per i cartelloni sì! E ci sono i soldi anche per mandare una pattuglia di vigili in macchina a fare il giro del parco tutti i giorni per controllare se ci sono cani liberi! Assurdo! Anche perché sulla legenda della cartina del parco è segnata un'area per cani.
Inoltre all'ingresso del parco, ci sono dei cartelli informativi riguardo la condotta da tenere col proprio cane. Guinzaglio e museruola! Ma siamo impazziti? La museruola è richiesta solo in luoghi affollati, non ho mai visto un cartello del genere all'ingresso di un Parco. E infatti, mesi fa, qualcuno aveva coperto con del nastro adesivo la parola «museruola», e si diceva che fosse stato un «errore di stampa» e che la Provincia avrebbe cambiato i cartelli. Invece qualcuno ha tolto il nastro adesivo e i cartelli sono ancora lì. Davvero un bel benvenuto per chi visita il parco in compagnia del suo cane. Ci vuole tanto a cambiare tre cartelli? O almeno a coprire con una targhetta metallica la parte errata?
Terzo, il bagno pubblico. In un parco così grande e lontano da locali pubblici ci dovrebbe essere un bagno pubblico, e infatti nella cartina c'è (è segnato nel parcheggio all'ingresso del parco)! Però non è stato costruito! Perché? E secondo voi dove vanno gli umani quando gli scappa? E visto che ci sono fontanelle per tutto il parco, non era il caso di metterne una anche all'inizio, nel parcheggio? Boh, misteri…  È veramente un peccato che un parco così bello sia sfruttato pochissimo e male (durante la settimana il parcheggio è sempre semi-vuoto). Basterebbe poco per eliminare queste assurdità!
 Giovanni Lanfranchi  - Villazzano


Esigere il meglio dalla propria città stimolando l'amministrazione a fare sempre di più, è senza dubbio un segno di vivacità civile e sociale. Fanno bene, quindi, i cittadini a partecipare, proporre, lanciare idee e suggerire miglioramenti. Le pagine dell'Adige sono a disposizione anche per questo, e sono uno strumento che ha immediata efficacia.
A volte, però, si finisce per pretendere la perfezione. È vero: i cartelli pubblicitari affissi al Bosco di San Rocco non sono belli, e forse si potevano evitare. L'assenza di un bagno pubblico potrebbe anche essere supplita con un pratico «toi toi».
Però, di fronte ad uno spazio pubblico di diciassette ettari di bosco, prati, fontanelle rinfrescanti e balconi panoramici sulle montagne e sulla valle dell'Adige, il tutto si può dire in città o a due passi della città, vedere soltanto il puntino nero che non va bene è un po' esagerato. Quanto ai cani, le prescrizioni sono quelle. E dato che il Bosco della Città è frequentato spessissimo da famigliole e da bambini, è una normativa che non può essere così disinvoltamente elusa.
Ciò non toglie, comunque, che l'amministrazione comunale non possa far tesoro anche di questa segnalazione, per rendere ancora più bello e accessibile il Parco di San Rocco, meta alternativa di tutto rispetto per chi le vacanze deve trascorrerle in città.
 p.giovanetti@ladige.it

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