Il duello anti-spread

di Angelo Conte

La giornata che si apre oggi potrebbe rappresentare lo spartiacque importantissimo nella storia della crisi del debito della zona euro. Tutto dipenderà da cosa deciderà di fare la Bce. L’attesa riguarda infatti che cosa farà la Banca centrale europea riguardo a ciò che è stato chiamato scudo anti-spread e che non è altro che sostituirsi ai mercati nell'acquisto dei titoli del nuovo debito pubblico per un periodo di tempo necessario a ridare fiato a Spagna e Italia. Se la Bce deciderà, probabilmente contro il parere della Banca centrale tedesca (Bundesbank), di avviare un pesante programma di acquisto del debito pubblico italiano e spagnolo, il famigerato spread potrebbe scendere a livelli accettabili permettendo alle banche di accedere al denaro dei sottoscrittori delle loro obbligazioni a tassi attorno al 3-4% e non più al 6-7% come accade oggi, e così di poter avere a disposizione maggior liquidità per sostenere le imprese italiane. Nello stesso tempo si raffredderebbe la speculazione sul debito dei due Paesi del Mediterraneo europeo dando tempo ai governi di varare misure a sostegno della crescita accanto a quelle per continuare a ridurre il debito. Gli interessi complessivamente peserebbero meno e si libererebbero risorse per sostenere gli investimenti produttivi. Disinnescato, poi, il rischio fallimento della Spagna, per l’Italia diventerebbe tutto più facile e così anche per la zona Euro che potrebbe arrivare con maggiore serenità all’obiettivo obbligato degli Stati Uniti d’Europa.
Tutto questo rischia però di non avverarsi. Perché? Perché Draghi deve superare le resistenze del collega tedesco Weidmann a capo della Bundesbank: speriamo che le doti di persuasione dell’italiano segnino davvero la svolta per l’Eurozona. Per sapere come è andato il duello anti-sprad basta solo attendere la conferenza stampa di oggi pomeriggio.

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