Un sospiro di sollievo già esaurito

di Angelo Conte

La vittoria dei conservatori pro-euro in Grecia è servita a calmare le Borse e gli investitori solamente per poche ore. Lunedì lo spread tra i titoli di Stato spagnoli e quelli tedeschi è salito, anche se per poco, oltre quello dei titoli irlandesi.
Il sospiro di sollievo che tutti in Europa e nel mondo avevano tirato per il fatto che la sinistra populista di Syriza era stata battuta.


Ma perché i mercati non danno credito - ancora - all’Europa, nonostante il precipizio sembri essersi allontanato? La verità, come scriveva ieri l’Handelsblatt, è che anche se l’uscita a breve della Grecia dall’euro è scongiurata, i problemi del Paese  e dell’Europa sono tutti sul tappeto. E non serviranno miliardi di euro di prestiti, di cui già 6,1 versati dall’Italia finora, da soli a rimettere in sesto un’economia che ha molte falle, a partire dal sistema fiscale.

 

Basti pensare che gli armatori greci, secondo un calcolo del Sole 24 Ore, negli ultimi anni hanno potuto mettere in tasca, in modo legale perché la tassazione è inesistente, miliardi di euro di utili pari al 50% del Pil greco. Perché la Grecia, invece di chiedere solo aiuti agli altri partner Ue che stanno facendo sacrifici (pensioni e aumento del prelievo fiscale in Italia per citarne solo due) non inizia a fare qualcosa per tassare i propri di ricchi? Forse così diverrebbe un po’ più facile aiutare chi si aiuta e non chi sembra essere un pozzo senza fondo.

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