Sopravvivere alla crisi: camminare e "star su co le rece"

Un'iniziativa molto carina permette di ottenere sconti dopo aver visitato i rifugi alpini... Un modo per tenersi in forma e risparmiare un poco. Mai come adesso siamo "soggetti da esperimento" commerciale!

di Barbara Goio

Camminare... per avere lo sconto! La crisi economica spinge i Creativi (ma davvero questi operatori del mondo del commercio si divertono a farsi chiamare così?) a inventarsi sempre nuovi modi per conquistare e "fidelizzare" i clienti, con le proposte più strane e complicate, dai bollini premio alle tessere sconto, dai bonus ecologici agli incentivi di ogni tipo. In Usa c'è perfino un programma tivù che racconta di questi "signori della spesa" che grazie ai coupon riescono a comperare merce (inutile) per migliaia di dollari spendendone pochissimi!
 
Ma in mezzo a tutto questo sono stata sorpresa da un'iniziativa tanto semplice quanto, secondo me, ideologicamente corretta: in un negozio di Trento di vestiti e attrezzatura sportiva ho trovato la proposta chiamata "I magnifici 12", intesi come rifugi del Trentino: con sei timbri si ha uno sconto del 20 per cento, con 10 il 30 per cento e con 12 mete raggiunte, sconto più regalino.  Quindi chi va a farsi delle belle camminate, alla fine dell'estate o anche prima se ci si mette d'impegno, non solo si ritrova con più fiato e meno stress, ma può anche risparmiare un poco sulle spese. 
Quello che mi piace di questa proposta è che "sponsorizza" un comportamento virtuoso, non spinge a consumare e basta. E che si occupa anche di persone normali, non solamente dei super atleti.
 
Ovvio che se quest'idea prendesse piede e si moltiplicassero le proposte a dismisura, il rischio sarebbe di trovarsi ancora una volta confusi e pressati, con forze esterne a cercare di modificare i nostri comportamenti, ma questo è comunque un rischio che nella nostra società va messo in conto: il pericolo maggiore non è che siamo tutti "soggetti da esperimento" commerciale, ma il fatto di non esserne consapevoli. 
Pochi sanno per esempio che ogni volta che facciamo una ricerca in Internet con Google viene tutto registrato e i nostri dati diventano merce preziosa venduta a caro prezzo. Così che alla fine ognuno di noi ha un profilo diverso e, cosa molto preoccupante, se fa una ricerca online trova risultati tagliati a misura delle proprie preferenze e convinzion ideologiche.
Ecco perchè una tessera con i timbri dei rifugi diventa quasi consolatoria.
 
A margine mi permetto una nota: una buona idea per incrementare i consumi (ed in tempi di magra è comunque un buon punto di partenza) è quella di permettere ai clienti la restituzione della merce comperata, ridando i soldi spesi in contanti. Questa è pratica molto diffusa in Europa, è prevista dalla legge,  non crea problemi fiscali, permette di comperare in tutta tranquillità e fino a qualche tempo fa era prassi in alcuni negozi anche di Trento. Io stessa ne ho approfittato in passato, soprattutto per i vestiti dei miei "boci" e devo dire che alla fine le cose che avevo portato a casa andavano bene e le tenevo. Ora "la politica di vendita è cambiata", mi hanno detto. "Peccato" ho risposto lasciando in negozio alcune cose che molto probabilmente sarebbero andate bene... 
 

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