Cuore, testa e massimi sistemi

Il teatro come antidoto alla demagogia: se discutere con leggerezza di terra, cielo, censura e preti fa bene al corpo e all'anima

di Barbara Goio

 

Testa e cuore, paola ed emozione: il teatro riporta la voce e il corpo a farla da padroni. Ogni tanto fa bene.

Lo sapevano i greci che nelle loro case di cura nel mezzo di foreste di alberi profumati non facevano mai mancare un teatro dall'acustica mirabile, così che corpo e anima fossero curati insieme (sounds familiar ?), e non dobbiamo scordarlo noi, sempre più frastornati da "appendici emozionali" (smartphone, cuffiette, ipod...).

Sulla scena due personaggi interpretati dallo stesso attore, prima parla uno, poi l'altro. Uno si chiama Simplicio, l'altro Salviati. Il testo recitato ha la bellezza di quasi 400 anni ed il tema, beh il tema è il cuore della rivoluzione scientifica, l'inizio del crollo come sapere dogmatico controllato dalla chiesa, il risveglio del pensiero e del libero arbitrio, cose così, da discutere con leggerezza. Il testo raccontato a teatro è stato scritto da Galileo Galilei e pubblicato nel 1632.

I due massimi sistemi di cui si discute sono due visioni del mondo, da una parte Simplicio difende il sapere aristotelico - tolemaico (Terra al centro dell'universo), dall'altra Salviati sostiene il punto di vista di Copernico (Sole al centro, Terra che gira intorno).  A interpretare la discussione filosofica Marco Paolini che per due ore se ne sta solo in scena, senza effetti speciali, pulito e netto e disincantato; e concentra l'attenzione e l'entusiasmo. Testa e cuore, idee e parole.

 

Ogni tanto fa bene. Come una passeggiata solitaria, o qualche attimo ad ammirare il sole che tramonta o la luna che sorge (ma noi, adesso, grazie a Galilei sappiamo che stanno le cose), o anche restare nudi di protesi emozionali. Che non vuol dire restare più indifesi, ma esattamente il contrario.

 

E poi il senso di appartenenza: a teatro pieno, fa bene sapere che vi è un'esperienza condivisa, che siamo tutti lì per la stessa passione e curiosità, vi è una sorta di liturgia laica che resta potente nel corso dei secoli, fa bene in momenti di frammentazione, è un antidoto alla demagogia, è la dimostrazione che non è necessario aderire acriticamente ad un pensiero imperante per sentirsi meno soli che, soprattutto, non è bene essere accomunati solo dall'insofferenza e dalla frustrazione.

 

L'animale uomo ha tanti difetti, ma ogni tanto sa esprimere scintillii di luce così meravigiosi che sarebbe davvero un peccato mandare in malora la vita sulla Terra. 

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