Utensili da cucina,  occhio a quelli cinesi

Insomma: con i tempi che corrono, perchè non dedicarsi a preparare una buona marmellata per svagarsi dopo il lavoro, anziché tentare un giro di shopping ? (Se i consumi stanno crollando oltre ogni previsione, è probabile che questo ragionamento siano in molti a farlo!). Attenzione, però: pare ci sia una nuova allerta in cucina. Una signora mi segnala un episodio curioso e piuttosto inquietante riguardo agli utensili da cucina: a lei è capitato un attacco di allergia, dopo aver acquistato un set di mestoli

di Gloria Canestrini

Con la benzina e il gasolio verso quota due euro al litro (ma cosa si aspetta a ridurre le accise, per arginare questo triste primato italiano rispetto agli altri Paesi della UE?) e il conseguente assalto ai mezzi pubblici (che, però, nonostante i rincari, sono diminuiti in quantità e qualità dei servizi) cominciano ad essere molte le persone invogliate a restarsene a casa, non appena possibile. Insomma: con i tempi che corrono, perchè non dedicarsi a preparare una buona marmellata per svagarsi dopo il lavoro, anziché tentare un giro di shopping ? (Se i consumi stanno crollando oltre ogni previsione, è probabile che questo ragionamento siano in molti a farlo!)
Attenzione, però: pare ci sia una nuova allerta in cucina. Una signora mi segnala un episodio curioso e piuttosto inquietante riguardo agli utensili da cucina: a lei è capitato un attacco di allergia, dopo aver acquistato un set di mestoli.
- “Ero  spossata, mi girava la testa: pensavo di avere l’influenza. Poi mi sono guardata le mani e le dita sembravano salsicciotti: uno spavento! Non avevo mangiato nulla fin dal mattino, perché stavo preparando il pranzo…”. Insomma, sintetizzo il suo racconto: alla fine, per esclusione, la povera signora è arrivata a capire che erano proprio gli utensili appena acquistati la causa del suo malessere.
Un problema che può far sorridere, ma che non è certo da  sottovalutare, tant’è che anche la Comunità Europea ha dato l’allarme, notificando un gran numero di sanzioni riguardanti soprattutto le importazioni cinesi nel settore.
L’anno scorso 340 lotti di prodotti per la cucina provenienti dalla Cina sono stati bloccati alle frontiere o ritirati dal mercato europeo perché non ritenuti idonei al consumo, contro i 295 del 2010.
I due terzi dei prodotti “allertati” sono risultati essere proprio gli utensili da cucina, ove sono state rinvenute tracce di manganese, di nickel e di cromo, e di altre sostanze suscettibili di contaminare gli alimenti: sostanze potenzialmente cancerogene una volta venute a contatto con gli alimenti caldi.
Non conosco i dati relativi all’Italia, ma l’anno scorso le dogane francesi hanno sequestrato all’incirca 140.000 di questi utensili potenzialmente pericolosi.
Non mi resta dunque che fare i complimenti alla signora che mi ha telefonato, il cui sistema immunitario ha opportunamente reagito al cospetto dei veleni nascosti negli attrezzi (apparentemente innocui) impiegati nella sua cucina.
“Guardi, ero già abituata a verificare le etichette sui tessuti. D’ora in poi, in negozio, chiederò lumi anche sui metalli….” conclude lei con una risata.
Spero tanto che i rivenditori siano all’altezza di un compito tanto arduo, ma bisogna essere ottimisti.
E così, ho imparato un’altra cosa che non sapevo: nei sentieri incerti  del consumo globale esistono, oltre alle armi, anche “gli utensili di distruzione di massa”.

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