La fiducia si guadagna a gocce e si perde a litri

di Andrea Tomasi

La fiducia si guadagna a gocce e si perde a litri. Così recita un proverbio arabo. Ma non c’è bisogno di scomodare il Medio Oriente per capire che all’Università di Trento esiste un problema di fiducia.
Nella sfibrante partita per la definizione delle nuove regole di gestione dell’ateneo, in chiave provinciale, da una parte e dall’altra è stata posta la questione.
 
Fiducia verso la Provincia. Fidatevi di noi - dice il governatore Lorenzo Dellai da Piazza Dante - perché l’ente pubblico non vuole mettere i piedi nel piatto dell’accademia. Fidatevi di noi, perché - come abbiamo dimostrato in passato - grazie ai nostri soldini, l’ateneo trentino ha potuto scalare le classifiche (nazionali) delle medie università. Un appello, quello del Governator, a quei docenti, che con Piazza Dante collaborano da tempo (con legittimi ed economicamente importanti contratti di consulenza). E non solo a loro. Sembra dire: l'autonomia della Provincia vi proteggerà da Roma (ladrona?).
 
Fiducia verso l’Università. È ciò che i professori chiedono alla Provincia e alla comunità trentina. Il «grido» (elegante) è venuto da Gregorio Arena, premiato dall’applausometro durante l’assemblea di ateneo. Il professore di diritto amministrativo (presso la turbolenta facoltà di Economia), si è fatto portavoce dei colleghi non-contenti del «pacchetto riforma» che toglierebbe voce ai prof per darla alla Provincia. In pratica ha detto: Tutti hanno da guadagnare da un ateneo  autonomo. Fidatevi di noi professori perché, se oggi l’Università è ciò che è, significa che noi, con il personale tecnico amministrativo (colpo da maestro!, ndr), abbiamo lavorato bene. E ora c’è un nuovo documento, sottoscritto dai direttori di dipartimento, in cui si propone lo «statuto alternativo». Si tratta di una petizione per chiedere di dare più spazio ai protagonisti dell’Università.
 
Fiducia nel rettore. Il timoniere Davide Bassi, giunto ormai alla fine del suo secondo mandato, durante l’assemblea è apparso solo. Dov’erano i suoi? Dov’erano gli «statuto entusiasti»? Con diverse sfumature, tutti i suoi colleghi presenti hanno criticato l’impianto normativo. E, a fine serata, i critici hanno diffuso la famosa seconda petizione, in cui gli si dice: O cambi le regole o ti dimetti. Sull'altro versante un silenzio assordante. Colpa delle imminenti elezioni alla carica di rettore?
 
Ricapitolando: gli accademici non si fidano della Provincia, i provinciali non si fidano dell’Università e i cittadini trentini... assistono, sempre più lontani, allo scontro di forze tra le due autonomie.
 
Questione di fiducia, che si guadagna a gocce

e si perde a litri.

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