Il prezzo della libertà sudtirolese? 15 miliardi, trattabili

di Paolo Ghezzi

Stretta da una parte dal rigore del governo Monti e dall'altra dall'indipendentismo sudtirolese autodeterminazionista di destra, la Svp - spaventata dai sondaggi che la danno in discesa libera sotto la maggioranza assoluta che le ha sempre consentito di fare il bello e il cattivo tempo in provincia di Bolzano - abbandona i panni del partito opportunista filogovernativo che ha sempre "commerciato" con Roma, e si propone come partito di lotta dura e pura.

Se Durnwalder torna a invocare, come se si fosse tornati agli anni Cinquanta, la potenza tutrice dell'Austria, il suo assessore all'economia Thomas Widmann traduce in soldoni, anzi in euroni, il prezzo della Vollautonomie, la piena autonomia. 

In un'intervista al Dolomiten intitolata brutalmente "Kaufen wir uns frei!" (compriamoci la libertà), Widmann fissa il prezzo, partendo dai 1911 miliardi di debiti italiani che si traducono in 30mila euro pro capite su ogni testa sudtirolese. Moltiplicando per mezzo milione di abitanti, ecco la cifra della libertà: 15 miliardi. Come prezzo massimo, però, perché Widmann avverte che con i debiti contratti dallo Stato italiano negli ultimi anni il Sudtirolo ha poco a che fare.

Dove prenderebbero i 15 miliardi? Con un prodotto interno lordo provinciale di 18 miliardi possiamo ben indebitarci a tassi favorevoli, analogamente ad Austria e Germania, risponde pronto il Widmann.

Peccato che Vienna stia mettendo i pali fra le ruote al progetto Brennero tanto caro al Sudtirolo e al Tirolo del Nord, per problemi di debiti statali. E che invece l'Italia (grazie anche all'Autobrennero spa con sede in Trento) i soldi per il Brenner basis tunnel li stia accantonando diligentemente.

Widmann potrebbe comprarsi anche il tunnel. Con altri 15 miliardi, tratte di accesso incluse.

 

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