Politica senza indennità Chi si offre volontario

Ci sono presidenti di circoscrizione o amministratori delle comunità di valle disposti ad annunciare la rinuncia al loro stipendio? E ai lettori chiediamo: giusto fare politica senza ricevere alcuna indennità, tenuto conto che la norma di Monti non toccherebbe per nulla il trattamento economico dei consiglieri regionali, dei consiglieri comunali e dei parlamentari?

di Paolo Micheletto

Se il Trentino Alto Adige facesse proprio il principio contenuto nell'articolo 23 del decreto "Salva Italia" che vale per tutte le altre regioni relativo alla riduzione dei costi della politica, si risparmierebbero subito 1.679.000 euro. Lo scrive Luisa Maria Patruno sull'Adige in edicola oggi.

Basterebbe questo per convincere tutti: via subito le indennità che ricevono oggi in Trentino i titolari di cariche elettive negli enti territoriali non previsti dalla Costituzione: comunità di valle, Unioni di comuni e circoscrizioni. Il governo, infatti, ha stabilito che "prestare servizio" in questi organi dovrà essere fatto senza alcun compenso. Insomma: gratis.
C'è la crisi, pagano lavoratori e pensionati, la classe media e chi a fine mese ci arriva già oggi con qualche fatica. Ecco quindi la grande occasione: dimostrare che fare politica vuol dire davvero mettersi "a servizio" della comunità, senza alcun rendiconto economico. L'appello quindi è lanciato: ci sono presidenti di circoscrizione o amministratori delle comunità di valle disposti ad annunciare la rinuncia al loro stipendio?
C'è la crisi e anche per questo siamo pessimisti: questo appello non avrà molto seguito, ma siamo pronti a provare meraviglia di fronte ad una massiccia adesione di politici-senza-stipendio-che-fanno-il-bene-della-comunità (non di valle, ma in generale).
E ai lettori chiediamo: giusto fare politica senza ricevere alcuna indennità, tenuto conto che la norma di Monti non toccherebbe per nulla il trattamento economico dei consiglieri regionali, dei consiglieri comunali e dei parlamentari?
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