Una splendida giornata, aspettando l'oro bianco

L'assenza di neve (per ora) non può essere un alibi per disertare le montagne, che restano un luogo dell'anima dove poter esprimere i desideri più umani.Il motore dell'economia alpina passa per il turismo, e anche questo come i cambiamenti del clima, si deve saper adattare. Bene fa chi valorizza ciò che c'è creando nuovi spazi e occasioni di vivere la natura, mentre ostinarsi a basare tutto su fragili aspettative può portare a grosse delusioni

di Barbara Goio

neveUn'altra giornata di sole, che fa felici le persone che se la prendono comoda a bere un caffè all'aperto, i ragazzi che si fermano a chiacchierare all'uscita di scuola, i pensionati al parco a leggere il giornale, chi deve portare a spasso il cane. Sembra una scena di un film di Walt Disney. Ma mentre le cose continuano a girare, esiste un mondo sconosciuto di gente che alle due di notte è ancora al lavoro, alla ricerca del freddo più intenso, a guidare mezzi fantascientifici su per salite da brivido, tra cannoni che sparano... neve.
Sabato 26 novembre doveva essere il grande inizio, e fino all'ultimo tutti ci avevano creduto, anche se il cielo resta implacabilmente azzurro, anche se i dati climatologici si ostinano a parlare di "anomalie", anche se domenica scorsa si poteva tranquillamente passeggiare a duemila metri con le maniche corte (e un gilet di pile a coprire la pancia!).
Qualche sera fa ero a Brunico. Mentre rientravo alla mia auto, verso l'una di notte, ho alzato gli occhi e nel buio più assoluto ho visto decine di luci su per la Sylvester, la mitica e storica nera di Plan, cinque chilometri da fare tutti d'un fiato, con veloci cambi di pendenza e una serie di curve che invogliano a scegliere la traccia più ripida. L'avevo vista di giorno e mi aveva riempito di tristezza, una striscia bianca sui prati secchi, una tra quelle che vengono chiamate "piste carta igienica" visto che sembrano più rotoloni di cellulosa che si snoda giù dalle cime piuttosto che i paesaggi innevati delle pubblicità. A quell'ora di notte era ancora più evocativa: un esercito di lavoratori impegnati al massimo per trasformare la neve sparata alle basse temperature in un fondo compatto e scivoloso. Fare il possibile per compiere una missione impossibile, alla luce delle fotoelettriche quasi a cercare di salvare un sogno moribondo, offrire  ancora una possibilità a chi (ed erano moltissimi) si era impegnato nella Promessa: il giorno 26 novembre "apriremo la stagione".
Quella dello sci e degli sport invernali è una scommessa fragile, e puntare solo su quello è come se ogni anno a primavera si dovesse attendere l'arrivo dell'acqua per aprire la stagione dei bagni al mare. La realtà è che si fatica a pensare alla montagna come una situazione a sé, un luogo dell'anima che gentilmente ci permette di esprimere entusiasmo e voglia di conoscere, prestazione fisica e sfida, brivido e recupero del proprio tempo. Anche senza neve le montagne sono egualmente bellissime (dopo un paio di giorni in pianura Padana, tra nebbie e ipermercati, lo posso dire in tutta sicurezza) ed é assurdo disertarle solo perché ancora non si può sciare. Certo, è divertente stare con gli amici e condividere una passione comune come quella per lo sci o lo snowboard, ma il fatto che ancora non nevichi NON deve diventare una catastrofe.
È vero tuttavia che gli sport invernali sono sicuramente un motore importante dell'economia alpina. Ma, secondo gli studi della Cipra, a causa del costante innalzamento della temperatura, gli inverni nevosi saranno sempre più rari e fare nuovi investimenti di impianti sul versanti a sud o a basse quote è come gettare i soldi alla finestra. Chi invece tiene cura di ciò che c'è già (in molti posti delle Dolomiti) e si sforza di diversificare, integrando lo sci puro e semplice con passeggiate, slittate, fiaccolate, gite, esperienze outdoor,  percorsi alla scoperta del territorio, wellness, fototrekking, e chi più ne ha più ne metta, chi mette a disposizione gli impianti già esistenti per permettere a tutti di salire in quota senza auto (per esempio all'alpe di Siusi) potrà aiutare a far apprezzare le meraviglie che ci circondano.
Io, intanto, tra una passeggiata e l'altra, preparo gli sci sciolinati.... Non si sa mai!

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