E' morto Giuseppe D'Avanzo, grande giornalista e polemista, che Berlusconi soprannominò "Stalin"

di Fabrizio Franchi

Èmorto improvvisamente oggi Giuseppe D'Avanzo, giornalista e scrittore.Nato a Napoli nel 1953, laureato in filosofia, ha lavorato alCorriere e attualmente era una delle firme di spicco di “Repubblica”.E' diventato una firma importante insieme aCarlo Bonini con cui ha seguito i principali avvenimenti in cui siintersecavano politica e giudiziaria. Con Attilio Bolzoni, tra imassimi esperti di mafia, ha pubblicato “Il capo dei capi”, sullavita di Totò Riina.

ConD'Avanzo se ne va una delle penne migliori del giornalismo, capaci diricostruire con attenzione vicende italiane complesse. Il suo taglionegli ultimi anni era duro e affilato, in particolare con il GovernoBerlusconi e con il premier per le vicende in cui è stato coinvolto,da Mediaset a Ruby. Scatenò anche l'ira dello stesso Berlusconi adaprile, quando al termine di una udienza del processo Mediatrade ilpremier gli chiese provocatoriamente: “Scusi signor Stalin, per chegiornale lavora?”

D'Avanzoperò non sposava tesi, faceva inchieste giornalistiche. E siccomenon era legato a nessuno a volte si infastidiva di fronte a tesiprecostituite e forse per un problema caratteriale prese anchequalche cantonata. Come successe con Marco Travaglio che accusò diessersi fatto delle vacanze in Sicilia con la famiglia, pagate dapersonaggi in odore di mafia. Dovette puntualizzare a denti strettidi fronte alle spiegazioni di Travaglio, ma tra i due c'era unaincompatibilità professionale e di carattere. Resta però il ricordodi un grande giornalista che non solo era capace di raccontare e ditrovare la filigrana delle vicende, ma era molto informato su ciòche avveniva in certi ambienti. E' molto probabile che fosse riuscitoad avere fonti di altissimo livello nei servizi segreti, con cui peròa differenza di altri colleghi, anche di Repubblica, evitò sempre discottarsi. Insomma, da domani su Repubblica ci sarà una grande firmain meno da leggere, indipendentemente dai suoi errori e da come la sipensi. 

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